TEATRINO POLITICO
A cosa servono i giornali, se non perseguono la verità?
Ieri il Giornale ha pubblicato un’inchiesta sugli immobili dei politici. Siamo andati a spulciare fra le dichiarazioni patrimoniali presentate in Parlamento, e abbiamo scovato alcune sorprese, sia fra gli esponenti dell’opposizione (11 case dell’onorevole Scajola, 13 di Giuseppe Consolo), sia fra gli esponenti del governo. In particolare ci avevano colpito le dieci proprietà dichiarate da Romano Prodi, i 9 fabbricati dichiarati da Vincenzo Visco, i 9 da Di Pietro e i 12 dai coniugi Bertinotti. Ecco, abbiamo pensato, lo vedete che i politici della maggioranza il problema della casa lo hanno risolto benissimo? Solo il loro, però.
Ma...
... Anche se i Politici, come quelli sotto effigiati, alla stregua di colombe pasquali,
risultassero veramente essere imbottiti di immobili, quasi esenti da imposte,
e con redditi ed imposte a carico della comunità degli indifesi connazionali,
non sarebbero criticabili per l'eccessivo patrimonio accumulato,
perché lo avrebbero conseguito a seguito di carriere importanti,
ma perché sarebbero responsabili, per interesse personale,
della grande cura scientemente prestata alla relativa
difesa disonesta verso il fisco!
La nostra opinione:Lo Stato va inteso come un immenso condominio,
da amministrare con un fisco incentrato solamente sul suo patrimonio,
nella disponibilità sia di persone fisiche che di aziende ed enti, anche religiosi,
unico imponibile al valore di mercato, da assoggettare ad un'unica imposta annuale,
che, in accordo con uno scrupoloso controllo dei movimenti patrimoniali con l'estero,
renderebbe finalmente efficace, efficiente, cristallina ed economica la
Pubblica Amministrazione.
Quindi, egregio Direttore, la sua iniziativa é carente
perché..
possedere case e terreni, anche in grande quantità, non é peccato,
ma, se, come avviene,
per salvaguardare un patrimonio comunque acquisito,
da persone veramente in gamba od opportuniste o malavitose,
si giunge egoisticamente a tartassare il lavoro con imposte fino al 43%,
pretendendo anche che le imprese siano concorrenziali a livello internazionale,
quello sì, é un peccato, mortale !
(e si rischiano anche guai giudiziari. Buona Pasqua, comunque)