Lo
sberleffo politico, dopo storiche
formazioni, viene da comici, profeti,
ganzi e vestali,
toccando il fondo
e imponendo una riflessione seria per
evitare derive pericolose, essendo
arrivati alla
risata con la intimazione di arrendersi
perché sono circondati, rivolta all'intera
classe
politica del
Paese, come accade ai poliziotti nei
confronti di delinquenti, allorché sono
stati
ridotti nella
condizione di non nuocere e non resta che la
resa, come scelta obbligata.
Difatti, se si
prova a capire quale è il fondamento di
tanta sicurezza dell'intimazione,
si scopre che si
è abbassata a tal punto la qualità
dell'azione politica che, anche chi non ha
modo di rilevare
gli errori di impostazione delle regole del
vivere insieme, può a ragione prendere
a calci nel
sedere i presunti responsabili sulla base,
semplicemente, dei risultati che stanno
sotto gli occhi
di grande parte degli amministrati, in balia
di una dura crisi economica.
Quindi, il
seguito che sembrano avere comici, profeti,
ganzi e vestali non dipende da
quello che
sostengono, da cui si evince una naturale e
condivisibile aspirazione a proposte
come etica e
costo della politica, economia ed ambiente,
lavoro e diritti sociali, diritti civili, ma
dal
grave disagio che
sta vivendo e dalla possibilità di scuotere
il sistema, cogliendo la forza di
comici, profeti,
ganzi e vestali nel fare proseliti,
usando la comunicazione di massa.
Di conseguenza,
sembra che nulla di nuovo ci sia
nell'attuale orizzonte politico che
non possa
rientrare nei soliti approcci destinati
ad eternare le solite crisi cicliche
ventennali,
rilevando la
incapacità dei comici, profeti, ganzi e
vestali a scendere nei meccanismi profondi
che
provocano il
periodico avvitamento della economia,
inevitabili come la diffusa delinquenza
politica, la
decrescita obbligata, la cogestione
lavoratore/impresa, nuovi diritti civili.
Purtroppo, è
necessario riuscire a individuare i veri
difetti della attuale democrazia,
che non è
difficile liberando la mente da un retaggio
profondo della pubblica amministrazione,
che consiste
nell'ossequio alle posizioni economiche
forti che riescono a limitare la
partecipazione
alle spese comuni
in misura proporzionale al valore
patrimoniale, a causa della sostituzione
di questo ovvio
riferimento, aggiornato dal mercato, con un
dato di difficile lettura.
Allora, è
evidente che lo storico legislatore, spesso
titolare di cospicuo patrimonio, ha
intenzionalmente
voluto farsi un favore, creando la
condizione che provoca la divaricazione
tra ricchi e
poveri, causa di crisi economica e sociale
ciclica, perché incentiva la
immobilizzazione
eccessiva della
ricchezza, sottraendola all'iniziativa
imprenditoriale e al lavoro, a cui segue
il rallentamento
della formazione del reddito, dei consumi,
tutto pagato dai più deboli.
Come di consueto,
questo aspetto è ignorato anche dai comici,
profeti, ganzi e vestali,
che vogliono
sostituirsi alla vecchia casta politica,
denunciando il solito difetto dell'altra
casta,
quella
benestante, e facendo prevedere, ove
dovessero prevalere nel prossimo confronto
politico,
una ulteriore
gravissima perdita di tempo, con la certezza
di crisi ancora peggiore entro il 2032,
rispettando la
serie ciclica ventennale (1972-1992-2012) o
anticipandone l'esito tragico.
E', dunque,
imperativa la sollecitazione a questi
comici, profeti, ganzi e vestali,
affinché
utilizzino il credito della loro verginità
legislativa e amministrativa
per promuovere e
cambiare drasticamente il vigente sistema
fiscale,
che impedisce
l'armonica convivenza tra i diversi ceti
sociali,
con il sistema
basato sulla corretta imposizione
solo della
ricchezza patrimoniale,