Il
monito di Napolitano: "Guardiamo alla Costituzione, serve una
maggioranza vera"
Il Capo dello Stato bisogna sempre
guardare alla Carta Costituzionale. Per questo qualsiasi
soluzione per uscire dall’empasse dovrà rispettare una
condizione imprescindibile: l’esistenza di una “maggioranza
vera” anche a Palazzo Madama. Serve insomma un governo non
basato su assenze o voti caso per caso. Quindi no a un
governino di minoranza e no a un esecutivo di combattimento.
Il monito di Napolitano
- Napolitano lancia un monito verso chi sta facendo le
"ipotesi più disparate" sulle soluzioni da perseguire per il
dopo elezioni, ma soprattutto un invito alle forze politiche
ad avere "misura" e "senso di responsabilità" e a
"salvaguardare l'interesse generale evitando premature
categoriche determinazioni di parte". Dopo il suo rientro
dalla visita di Stato in Germania, il presidente della
Repubblica sente ancora una volta la necessità di dire una
parola di chiarezza nel dibattito politico.
“Serve senso di responsabilità”
- "Al mio rientro dalla Germania, ho potuto prendere meglio
visione - sottolinea in una nota - delle prese di posizione
apparse sulla stampa italiana in ordine alle prospettive
post elettorali. Sono state affacciate, sia da analisti e
commentatori sia da esponenti politici, le ipotesi più
disparate circa le soluzioni da perseguire. Nel ribadire
attenzione e rispetto per ogni libero dibattito e,
soprattutto, nel riservarmi ogni autonoma valutazione nella
fase delle previste consultazioni formali con le forze
politiche rappresentate in Parlamento, mi permetto - è il
monito che arriva dal Colle - di raccomandare a qualsiasi
soggetto politico misura, realismo, senso di responsabilità
anche in questi giorni dedicati a riflessioni preparatorie.
Abbiamo tutti il dovere di salvaguardare l'interesse
generale e l'immagine internazionale del Paese, evitando
premature categoriche determinazioni di parte".
“Mi riservo ogni autonoma
valutazione” - Inoltre Napolitano ha detto di avere
"rispetto per ogni libero dibattito" ma mi riservo "ogni
autonoma valutazione nella fase delle previste consultazioni
formali con le forze politiche rappresentate in Parlamento".
03 marzo 2013 Redazione Tiscali
Mentre la Presidenza della Repubblica invita ad attenersi
alle regole costituite
per dare soluzione all'imprevista situazione creata dalla
impetuosa
nuova forza politica degli incontenibili Grillini...
La preghiera di Hominibus
Caro Presidente uscente della
Repubblica Italiana, GIORGIO NAPOLITANO,
a Lei tocca il compito di gestire
la baraonda generata dalla invasione nel Parlamento
da parte di questa nuova
massiccia generazione di parlamentari al di sotto dei
quaranta anni,
che risolve in buona parte lo
svecchiamento degli apparati e che dovrebbe far sperare
in un accorciamento della filiera
di rappresentanza politica del Cittadino.
Caro Presidente uscente della Repubblica Italiana,
GIORGIO NAPOLITANO,
certamente Lei avrebbe preferito un completamento
del Suo settennato meno scosso
da sollecitazioni così insolite, scaturite dall'uso
della rete per muovere l'attacco alle Istituzioni,
imbalsamate in consuetudini che imponevano lenti
processi di aggregazioni, mentre
oggi contatti planetari gratuiti si
effettuano viaggiando alla velocità della luce.
Caro Presidente uscente della Repubblica
Italiana, GIORGIO NAPOLITANO,
era quindi prevedibile che la vecchia baracca
parlamentare non avrebbe resistito a lungo
alle spallate provenienti specialmente dai
giovani cresciuti in mezzo a computer, telefoni mobili,
palmari, blog, forum, ecc., per i quali sembra
scontato poter utilizzare questi strumenti per
scambio informazioni ed opinioni, rendendo
naturale l'impiego nella politica.
Caro Presidente uscente della Repubblica
Italiana, GIORGIO NAPOLITANO,
nulla, però, sembra che cambi nei cuori e
menti di questi giovani cresciuti nella democrazia
realizzata nei settanta anni di storia
repubblicana, tranne l'impulso travolgente di voler
buttare
fuori gli attuali residenti nelle Camere
parlamentari, con la presunzione di poter fare
meglio
di loro, affidandosi solo alla loro giovane
età, ma incuranti d'inesperienza.
Caro Presidente uscente della Repubblica
Italiana, GIORGIO NAPOLITANO,
ora, visto che l'attacco è
irresistibile, non rimane che immaginare cosa
attenda l'Italia nei
prossimi anni o decenni se non si
provvederà subito ad educare questi nuovi
rappresentanti
affinché non insistano negl stessi
errori dei precedenti legislatori, a favore dei
quali si
cominciava a percepire dei sintomi di
cedimento, se non di convincimento.
Caro Presidente uscente della
Repubblica Italiana, GIORGIO NAPOLITANO,
in questa impresa Lei potrebbe
svolgere una azione molto importante, di
eccezionale
conseguenza, cogliendo gli ultimi
mesi della Sua carica istituzionale per
assegnare a queste
nuove generazioni il mandato di
porre fine al solito massacro dei più deboli
realizzando
quelle modifiche che sono necessarie
per evitare le cicliche crisi economiche.
Caro Presidente uscente della
Repubblica Italiana, GIORGIO NAPOLITANO,
Lei certamente avrebbe
preferito non assistere all'attacco
micidiale, con alzo zero,
mosso, addirittura da parte di
un Comico in disarmo, a questo
sistema politico, che tanta parte
nella Sua vita e nella Sua
carriera ha avuto, esponendoLa al
rischio di rappresentare
la risultante massima del
disagio odierno, vissuto dalle nuove
generazioni.
Caro Presidente uscente
della Repubblica Italiana, GIORGIO
NAPOLITANO,
la massiccia adesione
popolare alla protesta ha raggiunto
una tale determinazione
che richiede una presa
d'atto a tutti i livelli delle
cariche politiche e l'assunzione
responsabile
di leggere dentro la
spettacolarità degli atteggiamenti,
le vere cause di un disastro
provocato dalla
superficiale impostazione della
politica detta 'di sinistra'.
Caro Presidente uscente
della Repubblica Italiana,
GIORGIO NAPOLITANO,
Lei si appella ad
un senso di responsabilità, che,
però, sembra essere mancato
allo schieramento
partitico, di cui Lei ha fatto
parte per lunghi decenni,
scalandone tutte le
posizioni fino a
rappresentare l'intera Nazione,
da cui non può escludere la Sua
persona, rivedendo
criticamente le manchevolezze
della Sua lunga carriera.
Caro Presidente
uscente della Repubblica
Italiana, GIORGIO
NAPOLITANO,
oggi, purtroppo, Lei
deve dare il segnale della
profonda revisione
improrogabile
da applicare
al pensiero della
fantomatica sinistra, fino a
giungere alla dichiarazione
della
errata impostazione
dei principi costituzionali
che indicano con il primo
articolo
essere il lavoro la
base fondante di questa
nostra bella Repubblica
Italiana.
Caro Presidente
uscente della Repubblica
Italiana, GIORGIO
NAPOLITANO,
Lei dovrebbe
convenire che sarebbe
stato meglio mettere
al primo posto il
diritto
al rispetto
reciproco che
è, senza ricorrere ai
sofismi di cui si è
sempre ornata la
Sinistra,
la corretta
ripartizione degli oneri
del vivere insieme nel
costruire il bene
comune,
considerando il
soccorso ai ceti più
deboli un servizio
per la pace sociale.
Caro
Presidente uscente
della Repubblica
Italiana, GIORGIO
NAPOLITANO,
oggi incombe
il pericolo di fare
una lettura errata
del movimento di
protesta in atto,
perché non è
tale, ma agisce per
la semplice
opportunità di usare
la rete
come grimaldello
per invadere
le stanze dei
bottoni, supportato
da un programma poco
originale,
in cui
mancano i provvedimenti necessari
per evitare il
ripetersi
dei difetti.
Caro
Presidente
uscente della
Repubblica
Italiana,
GIORGIO
NAPOLITANO,
Hominibus
desidera
pregarLa di
voler dire,
dall'alto
della Sua grande
esperienza
politica
ed
amministrativa,
l'urgenza di
sostituire,
a fondamento
della nostra
Repubblica,
il
diritto al
lavoro con il
diritto al
rispetto
reciproco,
che si basa sul
diritto-dovere
di partecipare alle
spese comuni
indivisibili con
spirito
di semplici
condòmini.
Caro
Presidente
uscente
della
Repubblica
Italiana,
GIORGIO
NAPOLITANO,
Lei
deve
convenire di
avere una
grande
responsabilità
nell'avere
partecipato
alla
definizione
dei principi
che
governano la
delittuosa
fiscalità
vigente,
ordita per
mettere
al
riparo la
vera grande
ricchezza,
caricando
sulle parti
più deboli,
rappresentate
dai
ceti
destinati a
non poterne
profittare,
gli oneri di
una
incerta protezione.
Caro
Presidente
uscente
della
Repubblica
Italiana,
GIORGIO
NAPOLITANO,
se
la Sinistra
avesse
avuto in
serio
conto
la protezione
del
Lavoro,
non
avrebbe
consentito
di
caricare
di oneri
impropri
le magre
retribuzioni
difficilmente
identificabili
tecnicamente
come
veri
redditi,
aggravando
l'attività
d'impresa
e
sostenendola
fittiziamente
dalla
concorrenza
internazionale,
pregiudicandone
il
futuro.
Caro
Presidente
uscente
della
Repubblica
Italiana,
GIORGIO
NAPOLITANO,
oggi
tutti
i
nodi
vengono
al
pettine
ed è
necessario
cambiare
rapidamente
registro
per
adeguarsi
alle
problematiche
imposte
dalla
integrazione
dell'economia
mondiale,
in
cui i
Paesi emergenti
trarranno
vantaggio
con
i
costi
di
produzione
più
bassi,
costringendo
le
economie
mature a
mettere
in
gioco
i
patrimoni
nascosti.
Caro Presidente uscente della Repubblica Italiana, GIORGIO NAPOLITANO,
è oggi urgente che la classe sociale dei famosi "percossi" debba includere tutti
i Cittadini, e questo può avvenire solo con l'abbandono della imposizione sul reddito
con l'adozione della fiscalità esercitata sulla ricchezza patrimoniale, la sola che
possa realizzare efficienza, equità ed economia, combinata con il mercato.
Caro Presidente uscente della Repubblica Italiana, GIORGIO NAPOLITANO,
non abbandoni la scena politica senza dare il Suo contributo per il
riscatto della stragrande maggioranza della Popolazione che è
costretta a soffrire per assicurare il bene di chi sta già bene!
"Non si può risolvere un problema con
lo stesso modo di pensare
che lo ha creato !"
(Einstein)
E' necessario cambiare radicalmente metodo, come è indicato in
(in costruzione, attendendo l'occasione delle nuove elezioni)
Hominibus propone cose giuste, facili da fare,
sicuramente in nome di una idea onesta
per una società del 3° Millennio.
Traduciamola in realtà!
L'ITALIA,
La prima Nazione nel Mondo
con il sistema fiscale patrimoniale,
anzi, condominiale, e la libera circolazione
della ricchezza finanziaria, grande risorsa sociale!
Insomma, stare insieme, ma da pari, in un grande...
STATO CONDOMINIALE
per consentire finalmente la partecipazione diretta di tutti i Cittadini,
che avranno ruolo attivo, anche amministrativo, all'insegna del binomio ...
MERCATO & FISCO PATRIMONIALE
in Italia entro il 2020, in un'Europa condominiale entro il 2030, nel Mondo entro il 2050 !
Hominibus
Movimento di opinione per la costruzione di una societa' onesta,
che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,
vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre peggio rappresentate.