La faticosa riqualificazione degli allevatori mondiali di polli
(Il tentativo di esortare i più forti, perché possano riuscire a condurre tutti sulla retta via)
 
22/11/2012 - Da Il Sole 24Oreonline, articolo di Antonio Larizza -
Arriva il redditest. Befera: chi spende quanto guadagna può stare tranquillo
MILANO - L'agenzia delle Entrate ha svelato il funzionamento del tanto atteso «redditest»: il software per l'auto-diagnosi della coerenza fiscale è stato illustrato prima alle associazioni di categoria e ai professionisti in un incontro riservato e, da martedì 20 novembre, si può scaricare online dal sito delle Entrate.

Il software online 
Il software per simulare i controlli è disponibile sul sito Internet dell'Agenzia e può essere scaricato sul proprio Pc, senza lasciare alcuna traccia sul Web. E questo un punto cruciale, su cui l'agenzia ha insistito molto, spiegando che i dati dei concorrenti non possono essere intercettati (Privacy a rischio? leggi il parere degli esperti interpellati dal Sole24ore.com)

Un milione di famiglie a reddito zero 
Dalla simulazione attuata sulle famiglie italiane per definire il Redditest e il nuovo redditometro sono emerse 4,3 milioni di dichiarazioni non coerenti: inoltre quasi un milione di famiglie dichiara redditi "molto vicini allo zero" ma spende molto, molto di più. Lo ha affermato il direttore generale dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, presentando i nuovi strumenti a disposizione del fisco. Le famiglie devono quindi temere controlli?

Il Redditest è un problema? Solo per gli evasori 
«Se uno non é evasore e spende quello che guadagna o ha risparmiato, non ha nulla da temere. Il problema ce l'avrà chi é evasore, perché con i quattrini che evade danneggia la nostra economia». Così il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, ha risposto a chi gli domandava se il nuovo redditometro rischia di ridurre ulteriormente i consumi nell'attuale periodo di crisi.

Come funziona il test 
Per dare inizio al test occorre indicare la composizione della famiglia, il Comune di residenza e vanno poi inserite le spese più significative sostenute dal nucleo familiare durante l'anno. Le voci di spesa sono aggregate in sette "macrocategorie": abitazione, mezzi di trasporto, assicurazioni e contributi, istruzione, tempo libero, cura della persona, spese varie, investimenti immobiliari e mobiliari netti. Sul canale Youtube dell'Agenzia, «entrate in video» sono stati pubblicati un filmato che illustra passo dopo passo il funzionamento del redditest e un cartoon che risponde ai dubbi dei contribuenti sul nuovo software.

Nel paniere anche barche e cavalli 
Il nuovo redditometro, che partirà a gennaio, tiene conto di oltre 100 voci di spesa, dalle auto alle barche, dal possesso di cavalli al risparmio e ai movimenti bancari, dai contributi versati alle assicurazioni, ai mutui e ai lavori immobiliari, gallerie d'arte e tour operator. L'Agenzia delle Entrate precisa che lo strumento considera «elementi certi» come la potenza delle auto e la lunghezza delle barche, non più solo quelli presuntivi, come gli incrementi patrimoniali e il risparmio dell'anno. Inoltre, considera la composizione della famiglia.

Il nuovo redditometro si applica dall'anno di imposta 2009 
Il nuovo redditometro, previsto dal decreto 78 del 2010, si applica a partire dall'anno di imposta 2009 e tiene conto di 100 voci di spesa e della residenza del cittadino. Si tratta di un metodo di ricostruzione del reddito che, a differenza del passato, non si basa su presunzioni originate dall'applicazione di coefficienti, bensì su dati certi come le spese sostenute.

Più garanzie per i contribuenti: il doppio contraddittorio 
Alla molteplicità delle informazioni utilizzate si aggiunge la garanzia del doppio contraddittorio. L'agenzia é infatti tenuta a dialogare con il contribuente: in fase preventiva, chiedendogli di fornire chiarimenti e di integrare, con i dati in suo possesso, le informazioni a disposizione dell'amministrazione. In una eventuale seconda fase, per definire la ricostruzione del reddito in adesione. In questo modo il contribuente può sempre fornire la prova contraria prima della quantificazione della pretesa.

Befera: la non coerenza non è automacamente evasione 
Il direttore dell'agenzia delle entrate, Attilio Befera, garantisce «dialogo» con i contribuenti e assicura che le famiglie «non debbano tenere una contabilita di tutte le spese» e la mancata coerenza «può avere mille giustificazioni, come eredità o donazioni». Il problema sorge «solo quando ci sono grandi differenze» e «spese significative». La non coerenza, infatti, ha ripetuto Befera più volte anche durante la conferenza stampa, «non é automaticamente rappresentativa di un'evasione. Il contraddittorio potrebbe portare la non coerenza a coerenza, oppure ridimensionare l'incoerenza».

Befera: useremo il nuovo redditometro solo per differenze eclatanti 
«Il nuovo redditometro è già pronto, e siamo in fase di approvazione del relativo decreto ministeriale e quindi sicuramente a gennaio sarà utilizzabile». «Noi lo adopereremo - ha sottolineato Befera - con la massima cautela e soltanto per differenze eclatanti» tra le spese e i redditi dichiarati.

Befera, con nuovo redditomentro il 20% delle dichiarazioni sono incoerenti 
«Da una simulazione sull'intera platea delle famiglie, oltre 4,3 milioni (circa il 20%)» delle dichiarazioni dei redditi «risultano non coerenti»: «tra le diverse categorie di reddito il tasso di irregolarità é maggiore nel reddito di impresa e nel reddito di lavoro autonomo».

 

L'opinione di Hominibus

 

Il Redditest è un problema?

Non per gli evasori, ma per la credibilità

dell'Agenzia delle Entrate e della sua Dirigenza

in sintonia con l'arroganza della Committente politica!

 

Egregio Direttore Generale, Attilio Befera,

al tempo della proposta dei bollini blù poteva sembrare

 forse eccessiva la richiesta di una Sua messa a riposo anticipato

 o in mobilità, ma, dopo la straordinaria comparsata organizzata ieri nel

salotto 'buono' dell'ammiccante officiante Bruno Vespa,  bisogna

insistere nell'invito a ritirarVi, ma Entrambi, da ruoli che

richiedono massimo senso di responsabilità.

 

Egregio Direttore Generale, Attilio Befera,

allora lasci perdere i bollini blu e i redditest, inutili palliativi

che servono solo a creare lavoro parassitario per la Sua Agenzia,

annulli tutte le iniziative in atto, si riduca i Suoi emolumenti principeschi,

che contribuiscono al grave danno per i Cittadini, e non frequenti

Bruno Vespa, perché non può aiutarLa come spalla, ed

imponga bollini rossi sui baveri parlamentari!

 

Egregio Direttore Generale, Attilio Befera,

se poi vuole riguadagnare miracolosamente credibilità

ed evitare mobilità o messa a riposo, potrebbe fare pubblica

abiura sul reddito e adire al fisco patrimoniale, l'unica soluzione
semplice, economica, onesta, efficace contro l'evasione ed elusione,
capace di evitare il massacro dei più deboli con la quotidiana violenza,
la cui meschinità un giorno risulterà evidente  in tutta la sua efferatezza
e che sarà la causa scatenante di un movimento molto doloroso di rivalsa!
 
Concertando la partecipazione diretta dei Cittadini nella funzione ispettiva,
a costo zero per lo Stato, e l'attivazione del meccanismo 'domanda-offerta',
si realizzerebbe, nel segno 'mercato-fisco', il sogno della amministrazione
molto vicina a quella condominiale, senza evasione, né bollini , redditest,
ispettori, fatture, scontrini, bilanci, dichiarazioni spontanee, insomma
con semplicità, trasparenza, equità, risparmio, etichettabile come...
 
La privatizzazione del sistema fiscale
 
che manderebbe in soffitta il difettoso sistema basato sul reddito
e che sarebbe completato sul fronte dell'altrettanta difettosa
rappresentanza tramite la Camera dei Deputati e
del Senato della Repubblica con la
partecipazione diretta alla
attività legislativa
mediante il
Parlamento Popolare
anch'esso a costo controllato direttamente dagli stessi Cittadini
che potranno intervenire personalmente a proprie spese oppure
delegando l'esercizio del voto ad altri contro un obolo volontario. 
 
Hominibus sosterrà nelle prossime elezioni il movimento politico
D.D.T.
che é l'acronimo di  "DEMOCRAZIA DI TUTTI",
oltre ad essere un potente disinfestante in uso in tempi di guerra.
Questa sigla richiama un concetto fondamentale di una società civile
ed é un invito a riformare la nomenclatura politica, di destra e di sinistra,
responsabile di sottomettere i cittadini più deboli ad asfissianti regimi fiscali 
per riservare trattamenti di favore verso la vera ricchezza, comunque acquisita.
 
Roma, 22 Novembre 2012
Hominibus
Movimento di opinione per la costruzione di una società onesta,
che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,
vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre peggio rappresentate.