La faticosa riqualificazione degli allevatori di polli
(Il tentativo di esortare i più forti, perché possano riuscire a condurre tutti sulla retta via)

Si può stare a sinistra per 60 anni e non capire gli interessi veri degli Inquilini che si vogliono rappresentare?

Napolitano sferza la classe politica: i partiti ritrovino la perduta moralità, quadro inadeguato

Mai, dalla nascita della Repubblica così in basso come oggi. "Degrado, illegalità, immoralità, inefficienze istituzionali": e su tutto "l'inadeguatezza del quadro politico" con partiti squassati "da spinte centrifughe" lontani dal "bene comune" e "dall'interesse generale". Non poteva scegliere posto con maggiore forza evocativa della basilica di san Francesco d'Assisi il presidente Napolitano per lanciare il suo 'j'accuse alle miopie dei partiti contendendosi posizioni di potere interno mentre il "Paese soffoca" e guarda disgustato agli scandali della politica. Giorgio Napolitano è salito nel "Cortile dei Gentili" della basilica dedicata ai 'poverelli' per parlare di Dio e della sua esistenza con il cardinal Ravasi, ma è troppo forte il rumore degli scandali e l'indignazione della gente per non dedicare parte del suo discorso 'alle cose della terra'.
La sferzata del presidente - Lo spettro di Beppe Grillo è sembrato ai cronisti volteggiare più volte sopra il palco allestito nel cortile: non lo cita mai il presidente ma "l'anti-politica" che avanza è la chiave del suo discorso, il centro delle sue preoccupazioni. E' da qui che parte per dare la sveglia ai partiti che sembrano gli unici a non sentire il frastuono che viene dal basso. "Quel che in Italia acuisce l'incertezza e produce grave disorientamento è l'inadeguatezza del quadro politico ad offrire punti di riferimento, percorso come è, da spinte centrifughe e tendenze alla frammentazione", dice Napolitano nel silenzio generale della piazza. Monito valido per entrambe i maggiori partiti, il Pd ed il Pdl, alle prese con convulsioni interne che non vedono fine. Nessuno riesce più a guardare "al bene comune, all'interesse generale" mentre "i tanti fenomeni di degrado del costume e di scivolamento nell'illegalità, insieme ad annose inefficienze istituzionali ed amministrative, provocano un fuorviante rifiuto della politica", aggiunge.
Pensare al bene comune - Ma non basta: i partiti devono finirla "con contrapposizioni sterili e delegittimazioni reciproche che soffocano il nostro paese e la nostra società", scandisce poi il capo dello Stato tra gli applausi della piazza. Finita la 'reprimenda' il presidente snocciola le ricette per uscire dalla palude: è vero, "la società italiana sta attraversando una fase di profonda incertezza ed inquietudine". La soluzione sta nel "rivisitare e più fortemente affermare la nozione di 'bene comune' o quella di 'interesse generale'". Bisogna suscitare nella politica e tra i cittadini "una più diffusa presa di coscienza e mobilitazione morale e civile". Serve soprattutto, e qui il presidente si rivolge alle forze politiche, "la forza e la schiettezza del dialogo". Ed alla mente di tutti ritornano le annose difficoltà dei partiti nel riformare la legge elettorale o le resistenze di alcuni sulla legge anti-corruzione.
Tornare alla normalità - Fare come in altri Paesi, come negli Stati Uniti dove la durezza del confronto politico non impedisce di trovarsi insieme intorno ad "un nucleo comune" e di lavorare insieme "per l'interesse generale". Forse il presidente pensava anche alla bontà del dialogo che si è saputo creare in Italia tra credenti e non credenti, "al senso di misura e di rispetto" mostrato in più fasi politiche dai laici italiani. Infatti, secondo Napolitano, in Italia è stata forte la consapevolezza "di un'apertura della nostra tradizione laica, che ha favorito un clima di comprensione, più che in altri paesi dell'Europa occidentale, tra credenti e non credenti". Parole 'sante', pronunciate oggi nella basilica di san Francesco da un presidente che, come lui stesso ha rivelato al cardinal Ravasi, "non è stato toccato dal lume della grazia".
05 ottobre 2012  Redazione Tiscali
L'incitamento di Hominibus
 

La sferzata del nostro caro Presidente della Repubblica, GIORGIO NAPOLITANO,

dopo l'ira del primo momento, sembra essere un atto remissivo nell'enormità della situazione,

e, per un Uomo di sinistra, una insolita invocazione alla Provvidenza divina, malgrado i poteri a disposizione

per sciogliere le Camere, istituzioni da molti anni distanti dai veri bisogni della Popolazione ed

impegnate nella difesa di privilegi grotteschi, in massimo grado nella crisi attuale.

 

La sferzata del nostro caro Presidente della Repubblica, GIORGIO NAPOLITANO,

farà il solletico al migliaio di individui barricati nel Parlamento ed alle varie centinaia di migliaia

che presidiano Regioni, Province e Comuni, tutti indottrinati nella identificazione del bene comune col bene

personale, che offrono l'ardimentosa parte sinistra del petto, là dove pulsa il cuore, sotto lo

scudo di un portafoglio per fortuna finora ben alimentato, ma già sotto minaccia?

 

La sferzata del nostro caro Presidente della Repubblica, GIORGIO NAPOLITANO,

smorza la speranza di assistere ad un calcio, là dove non batte il sole, a tutta la compagine

politica, che è stata messa in crisi, malgrado essere stata costituita con una maggioranza molto forte, dal

suo stesso strapotere, che ha mostrato al mondo intero la cifra morale delle concentrazioni

di consenso ottenute attraverso il dominio dei mezzi di comunicazione di massa.

 

La sferzata del nostro caro Presidente della Repubblica, GIORGIO NAPOLITANO,

prima ancora di dirigerla verso chi, in posizione di sudditanza, ha subito l'imbambolamento

mediatico, dovrebbe trovare ferma applicazione nel fondo schiena dei Tromboni che hanno il monopolio

d'uso di queste risorse, tutte, chi sa perché, addirittura concesse in forma gratuita, riuscendo

a costituire rapidamente un grande consenso, con i pericoli propri dell'ingrosso.

 

La sferzata del nostro caro Presidente della Repubblica, GIORGIO NAPOLITANO,

va diretta all'origine di tutti i mali, derivanti dalla privatizzazione, specie se a costo zero, di tali

strumenti capaci di fare accumulare rapidamente enormi capitali, la cui forza, abbinata alla quotidianità di

rapporto con la Popolazione, ricompone una dipendenza soffice, impalpabile, che passa per

risolutoria, legata ai bisogni comuni, ma che è oppressiva, come nei regimi regali.

 

La sferzata del nostro caro Presidente della Repubblica, GIORGIO NAPOLITANO,

potrebbe avvenire, come Hominibus ha già suggerito qualche anno fa, con il ripristino di un

invito a passare un periodo congruo nella fresca località di Dudinka, nota per la capacità di ravvedimento,

 per l'intero apparato politico, affinché possa recuperare quelle caratteristiche di sensibilità

verso i veri bisogni del prossimo, in particolare se più indifeso, come lo è adesso.

 

Alla fine, sono questi i capisaldi della ostinata resistenza all'affermazione
 dei principi di equità fiscale e di libertà spirituale ...
 
PALAZZO QUIRINALE: Presidenza della Repubblica
 
PALAZZO MADAMA: Senato della Repubblica
 
PALAZZO MONTE CITORIO: Camera dei Deputati
 
PALAZZO CHIGI: Consiglio dei Ministri
 
PALAZZO DELLA CONSULTA: Corte Costituzionale
 
PALAZZO MARESCIALLI: Consiglio Superiore della Magistratura
 
CITTA' DEL VATICANO: Chiesa Cattolica
 
Tutti i signori residenti in questi palazzi lavorano gomito a gomito per conservare un assetto politico,
sociale, economico ed anche religioso, in cui viene praticato il pubblico baratto di forme
 poco probabili di benefici contro l'esercizio certo e quotidiano di poteri egoistici.
 
Questo vale sia per gli apparati dello Stato che della Chiesa, perché entrambi, calatisi convintamente
 nel ruolo rispettivo di rappresentanti legittimi del Popolo sovrano o del Dio universale, esercitano
sulla popolazione una raffinata influenza ipnotica al punto di riuscire a stravolgere
 impunemente gli obiettivi del loro vero mandato.
 
Così,
mentre lo Stato riesce a far passare la concessione di magnanimi aiuti verso gli strati più bisognosi
 della popolazione (il famoso 'welfare') a fronte di una forte azione impositiva, implacabile proprio
e solo contro i più deboli, la Chiesa porta a buon fine la promessa incredibile di paradisi
ultraterreni contro il benessere del proprio apparato secolare, su questa terra e subito,
 avendo accumulato un patrimonio colossale (oggi pure esentasse), grazie al flusso
continuo di consistenti donazioni ed oboli di scambio, che assicurano ad essa
 una vita serena e poco faticosa, ripartita felicemente tra periodi di estasi
 mistica, disquisizioni fini a se stesse, finte dispute con le altre
 religioni, punteggiate da celebrazioni oceaniche
con il conforto della adorazione acritica
 di grandi masse soggiogate.
 
Noi di Hominibus, credendo nelle regole democratiche, abbiamo provato a dialogare con tutti loro,
 a più riprese: ai responsabili del potere laico abbiamo chiesto di riflettere sulla necessità
 urgente di modificare le norme che regolano il prelievo fiscale, ai rappresentanti
in terra del Padre Eterno abbiamo chiesto di rinunciare almeno all'obolo
 proveniente da un fisco vergognoso, ma non abbiamo ricevuto
 alcuna attenzione da entrambe le parti.
 
Allora, poiché anche governanti, autodefinitisi seri, continuano a confezionare leggi finanziarie
 da capestro (per gli autori), mentre anche il Papa in carica non sa intravedere nulla di
scandaloso nel continuare a lucrare, come é d'uso da millenni, sulla credulità
della gente e sulla intromissione occulta nel potere politico,
noi riprendiamo a sognare lo sviluppo della nostra ...
 
Rieducational Story
in nome di
D.D.T.
La Democrazia di Tutti
 
in cui potrebbe essere necessario il ripetersi di provvedimenti, come dal 2006: 
 
 
Si tratta della probabile riapertura dei corsi di rieducazione anche per i parlamentari della XVI Legislatura
nella località di Dudinka, dove si gode di un ottimo clima artico, perché....
 
... Gli scienziati affermano che l'individuo, anche il più allenato a resistere,
se sottoposto a basse temperature, subisce le seguenti modificazioni caratteriali:
   
a -40° gradi percepisce principi fondamentali, come la I.A.C.C. (*)
a -50° gradi perde la tendenza alla sopraffazione
a -60° gradi germoglia nel suo cuore l'amore per il prossimo
a -70° gradi é pronto a sacrificare la propria vita per il bene altrui
a -80° gradi raggiunge la totale sintonia con il Creato !
 
Chi vuole partecipare alle prossime elezioni per sostituire la vecchia classe dirigente,
che sarà a lungo impegnata a Dudinka, lo dica espressamente se vuole essere
inserito nelle deserte primarie del P.D.o aprire un procedimento come
D.D.T. - La Democrazia Di Tutti
 
Roma, 06 Ottobre 2012
Movimento di opinione per la costruzione di una società onesta,
che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,
vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre peggio rappresentate.

 

(*) I.A.C.C. = Imposta Annuale sulla Capacità contributiva con base esclusivamente patrimoniale,

                       cioè, sulla ricchezza reale, mobile,immobile, civile, commerciale, industriale

                       in sostituzione di Ici, Iva, Ires, Irpef, Monopòli, Accise, Lotterie, ecc.