La faticosa riqualificazione degli allevatori di polli
(Il tentativo di esortare i più forti, perché possano riuscire a condurre tutti sulla retta via)
Un tentativo affinché i Poteri forti prendano coscienza della loro responsabilità per le disgrazie che infliggono ai Popoli.

Banca d'Italia: Assemblea Ordinaria dei Partecipanti - Roma, 31 maggio 2012

Considerazioni finali del Governatore Ignazio VISCO

"Prendo per la prima volta la parola di fronte a quest'Assemblea in giorni non facili per il nostro paese, per l'Europa. Sono giorni in cui ciascuno - Stato, istituzione o individuo - deve applicarsi a svolgere il proprio compito al meglio delle sue possibilità, perché solo dal generale assolvimento dei doveri di tutti può scaturire la soluzione della crisi che viviamo. Con questo stesso spirito dovranno essere affrontate le conseguenze del grave, luttuoso sisma che ha colpito in questi giorni l'Emilia. Come in analoghe circostanze, la Banca non farà mancare il suo contributo. [...]

[...] L'Italia ha importanti compiti da svolgere. Li ha già iniziati, su tre fronti diversi ma interconnessi: un settore pubblico che tenga i conti in ordine, non sprechi, agevoli l'economia; un sistema bancario solido ed efficiente; un sistema produttivo che sappia e possa innovare, competere e crescere. [...]

[...] L'azione di politica economica può anche svolgersi in sequenza, un dossier alla volta, ma è bene che siano comunicati e ribaditi con nettezza il disegno complessivo e la posta in gioco. Tirarci fuori dallo stretto passaggio che attraversiamo impone costi a tutti. Sono costi sopportabili se ripartiti equamente e con una meta chiara. Il percorso non sarà breve.

La società italiana non può non confrontarsi con un mondo cambiato, che non concede rendite di posizione. Al tempo stesso, la politica deve assicurare la prospettiva di un rinnovamento profondo che coltivi la speranza, vada incontro alle aspirazioni delle generazioni più giovani."

Egregio Governatore della Banca d'Italia, Ignazio VISCO,

 
affidandoci alle Sue considerazioni finali, limitatamente all'invito a livello individuale, di "applicarsi per svolgere il proprio compito al meglio delle proprie possibilità", noi, nel nostro piccolo, possiamo solo permetterci, forse, di dichiederLe di dare un giudizio, dall'alto del Suo punto di osservazione, al nostro sospetto che la causa delle crisi cicliche in cui il mondo incappa dipenda dal dualismo dei sistemi fiscali che non fanno riferimento alla ricchezza reale, quella sostanziosa, alla luce del sole, ma alle apparenze, alle carte, fatture, scontrini, che impegnano lo Stato nella predisposizione di un elefantiaco apparato pubblico, l'Agenzia delle Entrate costretta a sguinzagliare eserciti di ispettori per dare l'impressione che le regole, quando non se ne può fare a meno, vanno rispettate, ed i privati Cittadini in un groviglio di modelli, dichiarazioni poco spontanee, bilanci spesso fasulli, tutti impegnati in un gioco infinito poco edificante di guardie e ladri, con ruoli intercambiabili.
 
Stando così le cose, il problema travalica le nostre possibilità di porre rimedio, mentre Lei può fare di più se concordasse nel condividere la convinzione che tutto potrebbe essere risolto con una riforma del sistema fiscale vigente, oggi basato principalmente sulla imposizione del reddito e rendite di varia origine, spostando il prelievo sulla ricchezza reale, mobile, immobile, civile, commerciale, industriale, in stretta connessione con il mercato.
Questa proposta coinciderebbe con il cartello di un consistente e trasversale movimento di opinione, di piccoli uomini senza potere, come Hominibus, che intende sostenerla in occasione delle prossime elezioni politiche, per rendere più giusta ed affidabile l'imposizione fiscale, sulla spinta della evidente e persistente incapacità del sistema fiscale italiano, ma anche dei Paesi che partecipano alla Comunità economica europea, nel combattere i fenomeni molto diffusi di evasione, elusione, erosione.
La nostra richiesta, se ritenuta ammissibile, ha come obiettivo la verifica della coerenza e fattibilità di una intuizione, sospettando che sia già da tempo opinione della gente  comune, presa a base del nostro progetto politico, che propone il passaggio dalla imposizione attuale, di tipo misto con prevalenza sul reddito, a quella totalmente patrimoniale, con la esclusione di tutte le forme di ricchezza finanziaria ( LEI sicuramente apprezzerebbe molto !!! ), non solo per la nota difficoltà di rilevamento, ma per la convenienza a considerarla risorsa sociale strategica, a cui conviene assicurare una circolazione libera da costi, lacci e lacciuoli di antica memoria, che ne frenerebbe l'impiego, richiederebbe il mantenimento di strutture amministrative pubbliche e private molto onerose e poco funzionali, rinunciando, non ultimo per importanza, al sicuro interesse dei potenziali investitori esteri.
Pertanto, il movimento denominato Hominibus vuole proporre allo Stato di rinunciare alla costosissima ed illusoria, se non ridicola, pretesa di riuscire a partecipare sempre, come terzo incomodo, nella minuta rilevazione di una infinità di singoli fatti denuncianti quella capacità contributiva, presa a base della imposizione fiscale, e fare una cosa molto più semplice, economica, equa, trasparente, in cui possono dare una mano anche i Cittadini, attenti ai propri interessi e a costo zero, a cui si darebbe libero accesso agli archivi di una istituenda Borsa dei Cespiti Fiscali (BCF), che curerebbe il censimento scrupoloso del valore imponibile della ricchezza reale, mobile, immobile, civile, commerciale, industriale del Paese, consentendo le offerte pubbliche di acquisto verso cespiti dichiarati per valori discordanti, oltre una certa tolleranza, con quelli di mercato.
 
In conclusione, quindi, per sostenere questo tipo di riforma del sistema fiscale noi desideriamo essere aiutati a rilevare i dati reali relativi alla ricchezza presente nel territorio, che, se dovesse attestarsi almeno tra 20 e 40 mila miliardi di euro, basterebbe una aliquota dall'1% al 2%, in sostituzione di oneri come Irpef, Iva, Accise, per un gettito di 400 miliardi, che sarebbero sufficienti perché si dimezzerebbe il costo della vita, della produzione di beni e servizi, del lavoro, di strutture ed assistenze per merito della semplificazione della amministrazione pubblica e privata, si stabilirebbe un rapporto collaborativo tra Stato e Cittadino, tra ricchi e poveri, mentre l'assenza delle storiche imposte compenserebbe il maggior prelievo sulla ricchezza mobiliare ed immobiliare, e, infine, si eliminerebbe il pericolo di bolle finanziarie grazie alla stretta interazione tra fisco e mercato.

Signor Governatore, se lo ritiene opportuno, provi a stimolarne la discussione a vari livelli ed ambienti, darebbe un immenso contributo all'emancipazione dell'Italia e una formidabile lezione all'Europa ed al Mondo intero, dove si insiste in una fiscalità indecente.

La stessa richiesta è stata inoltrata all'attenzione del Presidente dell'ISTAT, Enrico Giovannini, nella speranza che si riesca a determinare la reale ricchezza censibile sul territorio italiano.
Ringraziando per la cortese attenzione, Le porgiamo distinti saluti.
 Roma, 16 Giugno 2012
Hominibus
Movimento di opinione per la costruzione di una società onesta,
che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,
vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre peggio rappresentate.
Ps:
L'argomento è trattato già da qualche anno sul sito www.hominibus.it, a cui bisogna perdonare toni troppo forti, che saranno eliminati nel trasferimento, già in atto, ad altro sito più urbano, che darà la possibilità di interventi diretti ad una comunità molto estesa