Questa proposta coinciderebbe
con il cartello di un consistente e trasversale
movimento di opinione, di piccoli uomini
senza potere, come Hominibus, che intende sostenerla in
occasione delle prossime elezioni politiche, per
rendere più giusta ed affidabile l'imposizione
fiscale,
sulla spinta della evidente e
persistente incapacità del sistema fiscale
italiano, ma anche dei Paesi che
partecipano alla Comunità economica europea,
nel combattere i fenomeni molto diffusi di evasione,
elusione, erosione.
La nostra richiesta, se
ritenuta ammissibile, ha
come obiettivo la
verifica della coerenza
e fattibilità di una
intuizione, sospettando
che sia già da tempo
opinione della gente
comune, presa a base
del nostro progetto
politico, che propone il
passaggio dalla
imposizione attuale, di
tipo misto con
prevalenza sul reddito,
a quella totalmente
patrimoniale, con la
esclusione di tutte le
forme di ricchezza
finanziaria (
LEI sicuramente
apprezzerebbe molto !!!
),
non solo per la nota
difficoltà di
rilevamento, ma per la
convenienza a
considerarla risorsa
sociale strategica, a
cui conviene assicurare
una circolazione libera
da costi, lacci e
lacciuoli di antica
memoria, che ne
frenerebbe l'impiego,
richiederebbe il
mantenimento di
strutture amministrative
pubbliche e private
molto onerose e poco
funzionali, rinunciando,
non ultimo per
importanza, al sicuro
interesse dei potenziali
investitori esteri.
Pertanto, il movimento denominato Hominibus
vuole proporre allo Stato di rinunciare
alla costosissima ed illusoria, se non
ridicola, pretesa di riuscire a partecipare sempre,
come terzo incomodo, nella minuta rilevazione di una
infinità di singoli fatti denuncianti quella
capacità contributiva, presa a base della
imposizione fiscale, e fare
una cosa molto più semplice, economica, equa,
trasparente, in cui possono dare una mano anche i
Cittadini, attenti ai propri interessi e a costo
zero, a cui si darebbe libero accesso agli archivi
di una istituenda Borsa dei Cespiti Fiscali (BCF),
che curerebbe il censimento scrupoloso del
valore imponibile della ricchezza reale, mobile,
immobile, civile, commerciale, industriale del
Paese, consentendo le offerte pubbliche di
acquisto verso cespiti dichiarati per valori
discordanti, oltre una certa tolleranza, con quelli
di mercato.
In conclusione, quindi, per sostenere questo tipo di
riforma del sistema fiscale
noi desideriamo essere aiutati a rilevare i dati
reali relativi alla ricchezza presente nel
territorio,
che,
se dovesse attestarsi almeno tra 20 e 40 mila
miliardi di euro, basterebbe una aliquota dall'1% al
2%, in sostituzione di oneri come Irpef, Iva,
Accise, per un gettito di 400 miliardi,
che sarebbero sufficienti perché si dimezzerebbe il
costo della vita, della produzione di beni e
servizi, del lavoro, di strutture ed assistenze per
merito della semplificazione della amministrazione
pubblica e privata, si stabilirebbe un rapporto
collaborativo tra Stato e Cittadino, tra ricchi e
poveri, mentre l'assenza delle storiche imposte
compenserebbe il maggior prelievo sulla ricchezza
mobiliare ed immobiliare, e, infine, si eliminerebbe
il pericolo di bolle finanziarie grazie alla
stretta interazione tra fisco e mercato.
Signor Governatore,
se lo ritiene opportuno, provi a stimolarne la
discussione a vari livelli ed ambienti, darebbe un
immenso contributo all'emancipazione dell'Italia e
una formidabile lezione all'Europa ed al Mondo
intero, dove si insiste in una fiscalità indecente.
La stessa richiesta è stata inoltrata all'attenzione
del Presidente dell'ISTAT, Enrico Giovannini,
nella speranza che si riesca a determinare la reale
ricchezza censibile sul territorio italiano.
Ringraziando per la cortese attenzione, Le porgiamo
distinti saluti.
Roma, 16 Giugno 2012
Movimento di
opinione per la costruzione di una società
onesta,
che
riconosca finalmente i diritti della maggioranza
delle popolazioni mondiali,
vessate da politiche vergognosamente favorevoli
alle classi benestanti, sempre peggio
rappresentate.