Articolo 18, Marcegaglia: "E' un alibi per assenteisti cronici e
fannulloni". Camusso: "Parole offensive"
Emma Marcegaglia attacca, Susanna Camusso risponde. E' scontro
frontale tra Confindustria e Cgil sull'articolo 18 e non solo. Ad
aprire il fuoco è Marcegaglia che afferma: "Nessuna mancanza di
fiducia e rispetto nei sindacati confederali con i quali abbiamo
firmato l'importante accordo del 28 giugno sul lavoro e con i quali
stiamo conducendo una trattativa seria e costruttiva. Ma a volte
l'articolo 18 diventa un alibi dietro il quale si possono nascondere
dipendenti infedeli, assenteisti cronici e fannulloni".
Camusso: "Parole offensive" - Immediata la replica di
Susanna Camusso che definisce "offensive" le affermazioni della leader
di Confindustria. Secondo la responsabile della Cgil, davanti a
lavoratori "fannulloni", la responsabilità non va ricondotta alle norme,
ma "a dirigenti che non fanno il proprio mestiere". La segretaria della
Cgil ha aggiunto che l'articolo 18 "non serve a difendere
l'indifendibile". Camusso ha proseguito: "Quando vedo dei video di
lavoratori pubblici fannulloni, penso che la colpa sia di un dirigente
che non sa fare il proprio mestiere". E non, ha proseguito, "siccome c'é
uno che fa il furbo allora si deve dire che la norma non funziona:
dobbiamo smetterla di ragionare al contrario". Insomma, per Camusso,
"bisogna applicare le regole che già ci sono".
La strenua difesa dell'articolo 18 - La Cgil continua a
difendere l'art. 18 non per "difendere privilegi di alcuni contro altri"
ma la libertà dei lavoratori, ribadisce il segretario. "Diciamo 'no'
all'abolizione dell'art. 18 - ha spiegato Camusso - non perché
difendiamo i privilegi di alcuni contro altri, ma l'idea che quando sei
lavoratore hai dei diritti e dei doveri e se hai solo dei doveri non sei
una persona libera". "Dire che l'art. 18 è un ostacolo a licenziare - ha
aggiunto - è dire che si vuole la logica per cui se hai gli azzurri tu
puoi essere licenziato. Si chiama discriminazione". Questo, ha aggiunto
Camusso, soprattutto "quando in una grande impresa che ha il nome con
quattro lettere non si viene più assunti quando hai in tasca la tessera
della Fiom".
Le critiche alla Fiat - A chi attacca la Cgil
accusandola di difendere solo il diritto di pochi, il segretario ha
spiegato: "Formalmente è di pochi ma la verità è che questa norma dà
fastidio perché è una norma deterrente per tutti, anche per chi quella
norma non ce l'ha. Per questo "dà tanto fastidio".
Il richiamo al ministro del Welfare Fornero - Susanna
Camusso tira in ballo anche il ministro del Welfare Elsa Fornero.
"Glielo diciamo nuovamente alla ministra del Welfare: si può pensare che
la riforma delle pensioni sia chiusa, ma noi non lo pensiamo", ha
affermato la leader sindacale.
22 febbraio 2012 Redazione Tiscali
Il disappunto di Hominibus, che ha scommesso
una 'fiche'
sulla terna
...su cui bisogna insistere un'ultima volta:
Egregie Signore: Susanna Camusso e Emma
Marcegaglia
Entrambe dimostrate di non essere in
sintonia con la missione offertaVi,
perché siete serrate nella difesa degli
interessi della categoria di appartenenza,
e, quindi, non rimane che sperare nella
mediazione del ministro del Welfare Elsa Fornero,
che scioglierà come neve al sole tutti i
dubbi, le incertezze e le incomprensioni,
schiodandoVi, Entrambe, dalle Vostre
posizioni e portandoVi, Entrambe,
a librarVi, Tutte e Tre, nell'aere della
nuova Idea di Società.
La Signora Elsa Fornero, su delega del
Premier M. Monti,
Vi metterà a parte del segreto progetto, che
é articolato nei seguenti punti:
Innanzitutto, si lavorerà per apportare
le impellenti precisazioni all'articolo N. 53
della Costituzione, affinché sia dichiarata
esplicitamente la capacità contributiva costituita
solo dalla ricchezza patrimoniale, nella
pratica forma di beni mobili ed immobili,
al valore di mercato, con
esclusione tassativa della ricchezza finanziaria,
che deve considerarsi ricchezza ancora non
privatizzata.
A seguito di tale premessa che richiederà
l'impegno di tutti,
la Signora Susanna Camusso sarà lieta
di abbandonare la Sua barricata,
perché il marginale interesse, rappresentato
dall'articolo 18, sarà surclassato dalla
liberazione di tutti i
trattamenti retributivi da ogni onere fiscale, il cui risparmio sarà
ripartito
tra lavoratori, che avranno solo un qualche
incremento di onere sul loro patrimonio,
e la Signora Emma Marcegaglia, le cui
aziende, al posto delle solite imposte
insensate, subiranno solo quelle sui beni
mobili e immobili.
E' necessario, però, precisare il fine posto
al primo punto:
la riforma del sistema fiscale, oltre a
semplificare il rapporto di lavoro,
ha lo scopo di rendere definitivamente
sicuro, facile, equo, economico, trasparente
il rapporto tra Contribuente e Stato,
attraverso l'attenzione diretta da parte dei Contribuenti,
che potranno controllare il valore dei beni
presenti nei registri dei cespiti imponibili,
gestiti da una istituenda Borsa dei Cespiti
Fiscali (B.C.F.) e denunciare
beni risultanti non censiti o dichiarati con
valori incongrui.
Questa modifica della normativa fiscale,
d'ordine superiore,
consentirà enormi vantaggi per la ripresa
dell'economia nazionale,
perché annullerà gli abnormi esborsi
anticipati per Iva su acquisti di ogni risorsa,
specialmente per attrezzature, ridurrà
l'impegno per il finanziamento di salari e stipendi,
premierà con una incidenza minore la capacità
organizzativa a parità di impianti,
annullerà il ricorso alle rischiose
manovre per sfuggire al solito fisco,
mentre retribuzioni esentasse favoriranno più
consumi.
Concludendo, non ha senso litigare su questo
articolo 18,
se tutto rimane come prima, perché il costo
della produzione italiana,
trattandosi principalmente di processi
maturi, non ha alcuna possibilità di frenare
la travolgente invasione di produzioni
straniere, stante in un regime di mercato globale,
e, quindi, se si vuole contrastare
efficacemente il fenomeno della delocalizzazione,
é urgente intraprendere, in anticipo sui
concorrenti, quelle riforme
che rendono inutile l'uso di figure in
sostanza parassitarie.
Infine, per dare un chiaro e forte segnale di
ravvedimento,
bisogna far cessare l'oscena propaganda
dell'Agenzia delle Entrate,
che prova miseramente a mistificare le colpe
per la evasione ed elusione fiscale,
che non sono da addebitare ai Contribuenti
renitenti, ma alla ostinata caparbietà dei Capi,
storicamente abituati a mascherare con misure
fraudolente il vigliacco esercizio
del potere, forgiando, nelle costosissime
fucine di Camera & Senato,
rozzi strumenti per strafottere la vita della
povera gente.
Allora Hominibus ci riprova per l'ultima
volta:
Egregie
Signore:
Fornero,
Camusso, Marcegaglia,
siete invitate a
cogliere una occasione irripetibile,
assumendo i
ruoli che necessitano nel mondo di domani!
La preghiera di Hominibus
Egregie Signore: Fornero, Camusso, Marcegaglia,
Voi che siete al comando, armateVi
di un sincero spirito di servizio,
portando agli onori del dibattito politico nei mezzi di
comunicazione di massa
la
discussione sulla applicabilità del fisco patrimoniale al
posto dell'attuale sul reddito,
frutto di considerazioni estranee agli ambienti politici e
culturali oggi in auge,
ma
basate sulla convenienza di trasferire modelli già
funzionanti tra privati
nell'area pubblica, dove persiste ancora l'assenza di
reciproco rispetto
tra i componenti più forti e quelli più deboli della
popolazione.
Roma, 22 Febbraio 2012
Hominibus
Movimento di opinione per la
costruzione di una società onesta,
che riconosca finalmente i
diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,
vessate da politiche
vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre
peggio rappresentate.