Si può condannare il posto fisso se non si applica lo stesso rigore ad altri totem?
Egregio Presidente del Consiglio Mario Monti,
BENE, BRAVO, BIS, BIS, BIS!
insista in questa direzione, anzi, aggiusti il tiro
demolendo i falsi miti, come quello che il lavoro fisso deve essere giustificato
dal mutuo da pagare, dalla famiglia da mantenere, dall'eliminazione del precariato diffuso
che non riesce a pagare l'affitto, e prosegua con la medesima determinazione
la revisione dei criteri per una nuova società.
Tutte le critiche che a Lei sono state rivolte
denunciano i guasti di una classe politica vecchia, ingombrante, supponente,
invadente, speculativa, basata sui posti fissi, sui mutui da pagare, sulle famiglie a carico,
sui giovani precari, elettori da fidelizzare, offrendo loro un futuro già ipotecato
contro una ricca delega di rappresentanza.
Egregio Presidente del Consiglio Mario Monti,
visto che Lei, oltre ad essere Capo del Governo, sarà un monotono Senatore a vita,
non ha problemi di posto fisso, di mutui, di famiglia a carico, di rapporto di lavoro precario,
e, quindi, può ignorare le critiche ricevute e proseguire nel dire a chiare lettere altro,
per vivere correttamente nel mondo d'oggi.
Egregio Presidente del Consiglio Mario Monti,
denunci la monotonia del fisco che opprime l'impresa ed il lavoro, entrambi costretti
a subire in anticipo il peso di prelievi imposti principalmente dalla protervia politica, assillata
dalle esorbitanti promesse fatte per prevalere nell'agone politico, richiedenti flussi
finanziari continui, ma sempre coperti in debito.
Egregio Presidente del Consiglio Mario Monti,
denunci la monotonia dei risultati ottenuti dagli ispettori dell'Agenzia delle Entrate,
che con la sola presenza riescono a vivificare l'economia delle aree soggette a controllo,
facendo sospettare e prospettare dai solerti politici di lungo corso la convenienza
di appiccicare un ispettore ad ogni contribuente.
Egregio Presidente del Consiglio Mario Monti,
denunci la monotonia della criticità esistenziale di larghi strati della popolazione,
tartassata perfino dalle lotterie, a cui si ricorre a causa della perduta speranza di salvarsi
dalla miseria di una vita governata con regimi imposti dal ristretto ceto benestante,
asserragliato nella monotonia della agiatezza.
Egregio Presidente del Consiglio Mario Monti,
Si confronti con le proposte di Hominibus, le sole in grado di aprire i nuovi orizzonti
di cui ha bisogno la società odierna per evitare la monotonia dei soliti stolti arrangiamenti
che ingessano la pubblica amministrazione in schemi a protezione dei ceti dominanti,
garantendoli nella monotonia dei loro privilegi.
Egregio Presidente del Consiglio Mario Monti,
se non provvederà Lei, purtroppo non sarà possibile evitare nelle prossime elezioni
l'impegno diretto della estesa comunità di Hominibus per illustrare all'opinione pubblica,
nazionale ed internazionale, le linee di un nuovo ordine legislativo e amministrativo,