TEATRINO POLITICO

La faticosa riqualificazione degli allevatori di polli

(Il tentativo di esortare i più forti, perché possano riuscire a condurre tutti sulla retta via)

Quesito: E' la coppia che potrebbe liberalizzare la partecipazione alla politica e patrimonializzare il fisco?

Liberalizzazioni: Bersani: "Si può fare di più e meglio". Berlusconi: "Saranno modificate in Parlamento"

L'ultima bozza del dl liberalizzazioni convince solo in parte i rappresentanti dei maggiori partitii politici.  Pier Luigi Bersanidel Pd definisce il progetto "lodevole e importante" ma poi attacca: "Si può fare di più e meglio e con maggiore immediatezza". Anche l'ex premier Berlusconi annuncia di voler "modificare alcune cose" in Parlamento. Più positivo il giudizio di Pier Ferdinando Casini del Terzo Polo che afferma: "E' doloroso forse per alcune categorie ma è necessario andare avanti". Critico invece Di Pietro (Idv): "Le cose più incisive sono state rinviate".
Bersani (Pd): "Si può fare di più e meglio e con maggiore immediatezza" -  "Abbiamo visto, seppur sommariamente, le norme sulle liberalizzazioni. Un progetto lodevole e importante su un tema a noi carissimo. Ma ci sia consentito dire che su diverse materie si può fare di più e meglio e con maggiore immediatezza". E' la valutazione che Pier Luigi Bersani fa sul decreto liberalizzazioni. "Mi riferisco in particolare - afferma Bersani - a quelle materie che incidono direttamente sulle tasche dei cittadini, dei pensionati, delle famiglie numerose; parlo quindi di farmaci, parafarmaci, di gas, di assicurazioni, banche e servizi professionali. Per fare un solo esempio se si pensa che i prezzi di farmaci e parafarmaci possano scendere allargando un po' il numero dei monopolisti ci si sbaglia di grosso, ma di grosso davvero. Mi fermo qui perché ne torneremo a discutere in Parlamento".
Berlusconi (Pdl): "Saranno modificate in Parlamento" - In Parlamento "avremo la possibilità di modificare" alcune cose "che ci appaiono non realmente fattori di sviluppo e di crescita". Così Silvio Berlusconi, in Tribunale a Milano, ha risposto ai cronisti riguardo alle misure sulle liberalizzazioni approntate dal governo Monti. "Abbiamo avuti diversi incontri con il governo - ha chiarito Berlusconi - e siamo intervenuti affinché molte cose fossero modificate, adesso avremo anche la possibilità di modificarne altre che ci appaiono non realmente fattori di sviluppo e di crescita durante il percorso di approvazione in Parlamento". Ai cronisti che gli chiedevano in particolare quali siano i punti che richiedono modifiche, Berlusconi ha risposto: "ce ne sono diversi, ma non sono io che mi interesso di questo, abbiamo un nostro comitato di economisti che ha studiato la questione e ha prodotto già un documento a riguardo".
Di Pietro (Idv): "Delle banche non se ne è parlato un granché" - Il leader dell'Idv Antonio Di Pietro ha commentato a Tgcom24: "Le decisioni definitive dobbiamo leggerle perché una cosa è vendere un prodotto, un altro è assaggiarlo. Come Idv avremmo voluto un po' più di coraggio". "Noi pensiamo che più c'é libera concorrenza, più c'é la possibilità di avere il miglior prodotto a minor prezzo. Sulle ferrovie c'é stato un rinvio, mi è sembrato un vorrei ma non posso", aggiunge. Di Pietro si dice perplesso su alcuni punti: "Delle banche non se ne è parlato un granché, adesso vogliamo vedere. Il problema è che le cose più incisive sono state rinviate. Le omissioni hanno riguardato ferrovie, energia e settore bancario assicurativo, ma bisogna leggere il testo", conclude.
Casini (Udc): "Dolorose ma necessarie" - Sulle liberalizzazioni "c'è chi dice che si poteva fare di più, mi limito a constatare che si è fatto quello che non si era fatto fino ad oggi. E' doloroso forse per alcune categorie ma è necessario andare avanti". Lo ha detto il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, aggiungendo: "Liberalizzare significa mettere in concorrenza. Maggiore concorrenza significa tariffe più basse, significa dare accesso più facilitato ai cittadini. Credo che questo sia l'orientamento del governo, in cui si vara il decreto delle liberalizzazioni". "I tagli sono essenziali. È giusto tagliare, sono stati chiesti dei sacrifici agli italiani ma è giusto guardare allo sviluppo", ha detto ancora Casini, che sempre sulle liberalizzazioni ha assicurato: "Noi daremo il nostro contributo in Parlamento ma certamente non si può svuotare il significato di un decreto di questo tipo. Solo qualche mese fa era impensabile che il governo e il Parlamento si trovassero in queste condizioni, affrontando per le corna, come si suol dire, una questione così importante come quella di liberalizzare e aprire il mercato alla concorrenza".
Maroni (Lega): "Dopo tasse, tasse, tasse, arrivi qualche misura per lo sviluppo" - "Non siamo pregiudizialmente contrari alle liberalizzazioni purché siano cose serie. Non è con qualche taxi in più consentendo alle parafarmacie di vendere qualche farmaco in più, che gli italiani ne avrebbero giovamento", ha affermato Roberto Maroni della Lega. "Speriamo - ha detto - che dopo tasse, tasse, tasse, arrivi qualche misura per lo sviluppo e per la crescita. Ci sono misure che abbiamo chiesto, per esempio, la liberalizzazione della tratta Milano-Roma, ora esclusivamente nelle mani di Alitalia: sarebbe un segnale forte, soprattutto se dato dal ministro Passera che qualcuno, non io, insinua abbia qualche interesse, per la sua storia personale, con Alitalia. Un altro provvedimento - ha detto ancora Passera - sarebbe la liberalizzazione delle ferrovie, oggi quasi esclusivamente delle Fs. Ecco, queste sarebbero liberalizzazioni importanti".
Bocchino (Fli): "Il governo ha avuto coraggio" - "Il provvedimento approvato dal governo rappresenta un'importante novità per aprire il mercato, favorire la concorrenza e aiutare la nostra economia a crescere. Va dato atto al governo di aver avuto coraggio sulla rete del gas, così come va detto che sui servizi ferroviari e postali non si è avuto il necessario coraggio. Su queste due questioni il Parlamento potrà fare ciò che il governo non ha saputo ancora fare". Lo dichiara in una nota il vicepresidente di FLI, Italo Bocchino.
 
20 gennaio 2012 Redazione Tiscali
La riflessione di Hominibus
Quante situazioni debbono essere rattoppate nel tempo,
tutte o quasi tutte prodotte dall'esercizio disordinato del potere di controllo,
sempre o quasi sempre sulle spinte di parte, spesso non coincidenti con l'interesse generale,
tutte o quasi tutte addebitabili alla incapacità del sistema di rappresentanza,
sulla carta garante di tutti, ma, in sostanza, dei più forti.
 
Per ovviare alla storica disfunzione della democrazia
é urgente ridurre il ricorso alle deleghe almeno per le questioni più importanti,
sfruttando le moderne tecnologie per liberalizzare l'attività regina tra tutte quelle esercitabili,
che é quella della partecipazione diretta alla formazione della volontà popolare,
coinvolgendo tutti i Cittadini nel governo del Paese.
 
Questo provvedimento realizza i seguenti vantaggi:
riduce drasticamente gli enti delegati alla rappresentanza e i relativi costi abnormi,
dissolve la comune impressione della impossibilità di incidere nella risoluzione dei problemi,
che da sempre é appannaggio di un immenso esercito di immarcescibili volenterosi,
impegnati al travisamento delle istanze dei deleganti.
 
Si provi ad immaginare i risultati che si realizzerebbero
se, per esempio, anziché preoccuparsi di intervenire nella cura di effetti superficiali,
prendendosi più tempo, si annunciassero insieme provvedimenti capaci di dichiarare al mondo
di essere un Paese che vuole darsi finalmente e definitivamente le regole necessarie
per eliminare alla base le cause degli attuali disagi cronici.
 
Basterebbe dichiarare a voce forte e chiara la vergogna
per il vigente sistema fiscale, che copia o ripete lo stile e l'andazzo in tutto il mondo,
 che induce dovunque comportamenti tra Istituzioni e Cittadini basati sulla comune certezza
di stare in un gioco tra guardie e ladri, con scambio di ruoli, anziché in un rapporto 
basato su regole di indiscutibile chiarezza e correttezza.
 
Basterebbe dichiarare a voce forte e chiara la vergogna
nello stupido impegnare enormi risorse economiche per determinare il reddito,
mettendo insieme un puzzle di fantastiliardi di dati, quando nella ricchezza si inciampa
e si potrebbe rilevare in modo semplice, sicuro ed economico, senza mortificare
il desiderio di stare insieme con metodi di basso impero.
 
Basterebbe dichiarare a voce forte e chiara la vergogna
di insistere in metodi e sistemi da parte di chi é chiamato al governo in momenti
di grave crisi senza sentire il bisogno di impegnarsi nel dare forti segni di ravvedimento,
che da soli sarebbero riconosciuti a livello mondiale e raccoglierebbero adesioni,
forse dai cerberi finanziari, sicuramente dalle popolazioni.
 
Basterebbe ricorrere al voto di una consultazione popolare
per passare al fisco patrimoniale, anche con esclusione della ricchezza finanziaria,
in cui se ne avvantaggerebbero consumi e lavoro, che non dovrebbero anticipare gli oneri
fiscali in nome di reddito, valore aggiunto ed altro, utile non solo nei tempi di crisi,
rivoluzione non consentita subito con l'attuale sistema Camerale.
 
Quindi, al di sopra delle liberalizzazioni programmate dal Governo,
é urgente liberalizzare i processi politici per evitare il ricorso a soluzioni tecniche,
necessarie per soccorrere la deludente azione di Camere, infarcite di personalità estranee
alle funzioni assegnate da una Costituzione ed una legge elettorale non più  idonee
a salvaguardare il Popolo dalla mancanza di adeguate sensibilità.
 

L'invito di Hominibus

 

Egregi Signori, Pier Luigi Bersani & Mario Monti,

Provate ad abbandonare la prudenza o la reticenza

delle formule che Vi mettono al riparo da sommovimenti

della filiera di comando e che Vi consente solo di  proseguire

con la politica dei piccoli passi, e provate a mettere in discussione

in un'ottica di medio-lungo termine anche le proposte del seguente ...

 
... Programma politico per la Società di domani:
 
PREMESSO CHE LA RICCHEZZA FINANZIARIA SIA DA CONSIDERARE UNA RISORSA SOCIALE
E LA RICCHEZZA PATRIMONIALE PERSONALE SIA LA PRIVATIZZAZIONE DELLA PRIMA,
NE DISCENDONO SOLO POCHI PUNTI FONDAMENTALI PER L'ORDINE SOCIALE,
IN GRADO, PERO', DI DARE UNA RISPOSTA SISTEMATICA AI MALI DI OGGI:
 
1)
I capitali ed i redditi percepiti a qualsiasi titolo non debbono costituire base imponibile;
2)
Lo Stato va amministrato come un condominio, con la solidarietà come servizio necessario;
3)
La base impositiva é costituita solo dai beni civili, commerciali, industriali censiti sul territorio;
4)
Gli enti quotati in borsa sono imponibili in base al valore di mercato se > dell'attivo patrimoniale;
5)
Tutti i beni mobili ed immobili residenti debbono essere denunciati, se costituiscono cespiti fiscali;
6)
I cespiti fiscali non dichiarati sono soggetti a misure di vario grado, dalla sanzione al sequestro;
7) 
Le imposte sono il corrispettivo dei servizi pubblici predisposti al godimento dei cespiti fiscali;
8)
L'imposizione patrimoniale sostituisce ogni altro onere fiscale vigente per spese comuni;
9)
Il medesimo criterio va utilizzato anche per le spese comuni degli enti locali inferiori;
10) 
I capitali debbono circolare liberamente, mettendo fuori gioco i paradisi fiscali e
tutto il malaffare che coinvolge buona parte del capitalismo e suoi tutori,
eliminando controlli e relativi costi, poco efficaci allo scopo;
11)
Per accedere al voto é necessario essere Contribuenti,
per essere Contribuenti bisogna avere un Minimo imponibile,
per avere un Minimo imponibile basta possedere un cespite fiscale
e registrarlo nella apposita istituenda Borsa dei Cespiti Fiscali (BCF),
così, i possessori solo di capitali, che sono esenti, non ne sono ammessi,
anche se sono in possesso della nazionalità del Paese che li ospitano,
di contro, essi, però, possono considerarsi Cittadini del Mondo,
a cui é necessario concedere piena libertà di movimento;
12)
Il peso del voto deve essere 'pro capite' su questioni di principio 
e proporzionale al patrimonio privato per piani d'investimento;
13)
Tutti i servizi pubblici, tranne Giustizia, Ordine interno e Difesa, 
debbono essere privatizzati, in un regime di reale concorrennza;
14)
Tutti i trattamenti pensionistici e relativi fondi devono essere 
privatizzati, attraverso la costituzione di public companies,
per evitare al Paese oneri futuri contro privati vantaggi,
spesso limitati ai successi di breve respiro della politica
di parte, meritando di essere esclusa da tali ambiti;
15)
A causa dell'onerosa e distorta funzione delle Camere,
é urgente sostituirle con la partecipazione diretta
dei Cittadini alla formazione della legislazione
necessaria per un nuovo ordinamento,
che sia rispettoso dei diritti di tutti,
possibile solo con il metodo:
1 testa 1 voto attraverso
l'istituzione del ...
PARLAMENTO POPOLARE (1)
 
La preghiera di Hominibus
 

Egregi Signori, Pier Luigi Bersani & Mario Monti,

Voi che siete al comando, armateVi di un sincero spirito di servizio,

portando agli onori del dibattito politico nei mezzi di comunicazione di massa
la discussione sulla applicabilità del fisco patrimoniale nei termini sopra esposti,
frutto di considerazioni estranee agli ambienti politici e culturali oggi in auge,
ma basate sulla convenienza di trasferire modelli già funzionanti tra privati
nell'area pubblica, dove persiste ancora l'assenza di reciproco rispetto
 tra i componenti più forti e quelli più deboli della popolazione.
 
Roma, 23 Gennaio 2012
Hominibus
Movimento di opinione per la costruzione di una società onesta,
che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,
vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre peggio rappresentate.
 
(1)
Il punto é descritto nel sogno di mezza estate , al seguente indirizzo: http://www.hominibus.it/TP%20Tema%20n.112.html