TEATRINO POLITICO

La faticosa riqualificazione degli allevatori di polli

(Il tentativo di esortare i più forti, perché possano riuscire a ricondurre tutti sulla retta via)
 
  • Napolitano: “Per restare in Europa dobbiamo cambiare”

    Napolitano e il professor Pasquino nell'incontro di Palermo
    Nel corso di un confronto pubblico con Gianfranco Pasquino all'Università di Palermo il presidente della Repubbica è intervenuto sul difficile momento del nostro Paese affermando che: "Per restare in Europa è necessario un esame di coscienza collettivo che deve riguardare anche i comportamenti individuali di molti italiani di ogni parte politica e sociale"
    .
    Il mondo è cambiato - " Molti italiani devono comprendere che non siamo più negli anni ottanta e tanto meno negli anni settanta. Il mondo è radicalmente cambiato e anche noi dobbiamo cambiare i nostri comportamenti e le nostre aspettative in senso europeo per mantenere una nostra prospettiva in Europa" ha aggiunto il Presidente.
     
    Crisi europea -  Napolitano si è soffermato sulle difficoltà del Vecchio Continente osservando che: "Anche la crisi dell'Eurozona spinge verso una maggiore integrazione europea". "C'é una spinta oggettiva, una forza delle cose che spinge in questa direzione" ma "il futuro resta incerto" perché restano "riluttanze, resistenze e contraddizioni"
    .
    La casta - Infine il Presidente ha lanciato un monito su uno dei temi più caldi, in questi giorni, per l'opinione pubblica: "Bisogna fare attenzione ad usare definizioni come 'casta politica' perché così si prospetta una notte in cui tutto è grigio o nero".
     
    08 settembre 2011 Redazione Tiscali
  • L'opinione di Hominibus
     
    Caro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano,
    il mondo cambia continuamente dal punto di vista economico e sociale,
    perché é fatto di organismi umani, animali, vegetali e, persino, minerali in evoluzione,
    che compongono lo scenario su questa Terra in cui si svolge e si intreccia la nostra storia,
    suddivisa in millenni, epoche, secoli, anni, mesi, settimane, giorni, ore, minuti, secondi,
    dove si osserva sempre un elemento costante, rappresentato dall'abuso
    degli organismi più forti nei confronti dei più deboli.
     
    Caro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano,
    l'Europa non può essere la nostra prospettiva, perché anch'essa soffre
    dello stesso male, di conseguenza, se ci fosse in Italia una classe dirigente più educata,
    noi potremmo porci l'obiettivo di prendere quei provvedimenti che ci consentissero di guarire
    ed offrirci non al seguito del carro che, in scala appena minore, accusa la stessa malattia,
    ma, una volta tanto, alla testa di esso, ricordandoci di epoche in cui l'Italia
    era un faro di civiltà e l'Europa popolata  dai vandali.
     
    Caro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano,
    l'integrazione tra realtà scombinate provoca solo grandi realtà scombinate,
    perché la dimensione maggiore non risolve i problemi interni, al massimo fa aumentare
    la possibilità di fagocitare ulteriori realtà scombinate ed aumentare all'infinito la dimensione
    del disordine, fino ad esaurire le forze antagoniste e giungere alla configurazione finale,
    consistente sostanzialmente nell'attuale disordine che c'é in tutto il mondo,
    dove domina, sempre, l'ansia del vantaggio, comunque.
     
    Caro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano,
    é legittima l'aspirazione a svolgere attività che consentano questo risultato,
    ma é necessario che le regole che ne governano il conseguimento siano eque e chiare,
    di facile riscontro e spontaneamente condivisibili per evitare che molte energie siano spese
    e vanificate da ostacoli posti a salvaguardia di interessi inconfessabili, sempre di parte,
    nella pervicace convinzione che gli uomini non siano veramente tutti uguali, 
    al punto che anche Lei si autoesclude dal rimprovero:
     
    "Molti italiani devono comprendere
     
    che non siamo più negli anni ottanta
     
    e tanto meno negli anni settanta!"
     
    Caro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano,
    c'é forse qualcuno che può vantarsi di avere avvisato negli anni settanta
    che non si era più negli anni sessanta, e negli ottanta che non si era più negli anni '70
    e negli anni novanta che non si era più negli anni '80 e negli anni 2011 che non si era più...,?
    Ormai non si può più andare avanti così, perché dal punto di vista del rispetto reciproco
    nulla deve cambiare da un anno o da un secolo o da un millennio all'altro,
    perché trattasi di regola morale del comportamento !
     
    Caro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano,
    già oggi Lei potrebbe intervenire in termini precisi, mettendo in evidenza
    l'urgenza di cambiare il sistema fiscale vigente, stante la situazione di una minoranza
    del 10% della popolazione che detiene quasi la metà della ricchezza nazionale e che non ama
    essere chiamata in causa per contribuire al salvataggio e risanamento della economia,
    come se fosse un problema estraneo ai propri interessi, nella convinzione,
    forse, di potersela cavare fuori dai confini nazionali.
     
    Caro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano,
    purtroppo anche fuori dall'Italia imperversa la bufera ed é inaccettabile
    chiedere soccorso alla Comunità Europea per finanziare il debito pubblico italiano,
    nella consapevolezza di potere essere autonomi, chiamando in causa chi oggi non soffre,
    avendo creata o conservata o migliorata l'agiatezza nell'attuale clima tempestoso.
    Data l'entità della ricchezza privatizzata, sarebbe un gesto di lieve peso,
    una 'fiche' che potrebbe coprire anche l'intero debito!
     
    Altrimenti bisognerebbe affermare che:
     
    "Tutti i politici devono comprendere
     
    che non ci sono più i pollai di prima,
     
    a cui bastava assicurare il mangime
     
    per l'ingrasso e passare alla cassa !"
     
    La preghiera di Hominibus
     
    all'Ill.mo Presidente della Repubblica
     
    Giorgio Napolitano
     
     
    (La preghiera é offerta con la stessa fiducia dei devoti a S. Gennaro)
     
    Solo la forza dell'esempio dei Capi carismatici

    può salvare dall'abisso l'Italia, l'Europa, il Mondo !

     

    "Aderisca e promuova
     
    il fisco patrimoniale puro,
     
    al fine di dare quell'esempio,
     
    a cui seguirebbero folte schiere
     
    di beneficiati pentiti, ma rassicurati
     
    da trasferimenti ereditari, ripuliti
     
    dall'imposta di successione(1)
     
    e dal pesante sospetto
     
     d'indebiti accumuli"   
     
    (1)
    Nel fisco patrimoniale puro non sono ammesse le imposte di successione
    e sono elementari le manovre per distribuire il carico fiscale,
    perché basta usare le regole delle proporzioni
    ed é titolo di demerito aver studiato

    Scienza delle Finanze !

     
    Roma, 10 Settembre 2011
    Hominibus
    Movimento di opinione per la costruzione di una società onesta,
    che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,
    vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre peggio rappresentate.