Quindi, il beduino brianzolo, ora assediato a Palazzo Chigi,
può essere stanato solo se l'opposizione farà proprio un programma
di riforma fiscale che spieghi a chiare lettere la opportunità di una proposta,
che non é di sinistra, ma solamente onesta, corretta, equa, facile, economica,
la sola capace di eliminare l'iniquità del sistema vigente, che é servito in passato
per favorire la capitalizzazione necessaria all'avviamento di settori produttivi,
oggi non più per la maturazione dei mercati finanziari e della forza lavoro,
entrambi bisognosi di un impiego libero da oneri che ne anticipino
la prospettiva di un ritorno, senza aspettare i veri risultati.
Dunque, al beduino brianzolo, resistente a Palazzo Chigi,
bisognerebbe chiedere di provare a contestare la seguente proposta:
un fisco patrimoniale che concentri l'attenzione solo sulla ricchezza fisica,
mobile, immobile, civile, commerciale, industriale, religiosa censita sul territorio,
il cui valore sia definito automaticamente dal mercato con gli opportuni meccanismi
che consentano il controllo e l'aggiornamento del valore dichiarato dei cespiti
mediante il semplice incontro della domanda ed offerta, al fine di realizzare
contemporaneamente la concordanza tra base imponibile ed imposta
ed eliminare l'arbitrio politico ed i rischi di riscossione indiretta.
Così, il beduino brianzolo, che é contumace a Palazzo Chigi,
dovrà contestare la capacità di simile rivoluzione fiscale ad assicurare
non solo l'affidabiltà, l'economicità, l'equità, la trasparenza, la democrazia,
ma anche la chiara missione di mettere la parola fine alla mortificante commedia
di propositi reiterati di riparare efficacemente a evasione, elusione e grandi priviliegi
che ciclicamente sono enunciati da ogni parte politica, senza distinzione alcuna,
con la riserva mentale di dover proteggere sopratutto gli interessi personali,
appartenendo tutti a quella classe di benestanti, da sempre abituata a
tenere posizione a carico dei più deboli, mal rappresentati.
Ancora qualche giorno e si festeggerà l'unità d'Italia.
Si deve sperare che lo spirito non sia quello di
celebrare solo la dimensione del pollaio,
ma anche l'impegno a migliorare
il rispetto per tutti i pennuti,
altrimenti sarà meglio:
ognuno per sé e
Dio per tutti.
Grazie
Signor Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano
per tutto quello che vorrà fare per la vera democrazia
appoggiando il fisco condominiale, il solo che può realizzare
un federalismo semplice, non ibrido come quello appena avviato,
perché darebbe modo di disegnare, partendo dal condominio,
la fiscalità di Comuni, di Province, di Regioni, di Stati,
sù, sù, fino dell'Europa e del Mondo intero
utilizzando, alla fine, un solo criterio,
quello di una base imponibile
certificata dal mercato,
cioé, dai Cittadini.
Basta con le aliquote dal petto fuggite,
come... rutti dopo lunghe libagioni,
tra un bunga bunga e l'altro !