Egregi Signori della Presidenza della Repubblica, del Parlamento Italiano ed Europeo, del Governo, dei Partiti, del C.S.M., della Chiesa, delle Università, dei Centri studi, dei Mezzi di comunicazione, delle Associazioni di categoria,
 
Vi chiediamo solo che sia consentito di sottoporre questa società, convintamente democratica, ad un test molto semplice, che consiste nell'accogliere ed esaudire una richiesta di comunicazione
dal basso verso il basso, tramite l'alto,
per mancanza di risorse e potere, tali da poterci imporre autonomamente nell'impiego dei mezzi pubblici all'uopo idonei.
La richiesta é da noi formulata ed indirizzata a Voi tutti, rappresentanti del potere politico, esecutivo, giudiziario, religioso, culturale, informativo, associativo, affinché possa essere imposta all'attenzione del grande pubblico la gravissima questione sulla iniquità provata delle forme di prelievo del sistema fiscale italiano mediante le imposte come l'Ici, Ire, Iva, Monopoli, Accise, Lotterie.
Poiché questo argomento é evitato accuratamente da tutti gli esponenti politici nelle loro innumerevoli apparizioni pubbliche, in cui preferiscono esercitarsi nel limare, cesellare argomenti consolidati di scarso rischio personale ed accennare lievemente, solo se di sinistra, al 'trascurabile' pasticcio delle imposte, a causa di altri irresponsabili, sparate nel mucchio, mentre la società si avvita in una posizione di stallo mortale, speranzosi Vi chiediamo di aiutarci ad avanzare la seguente richiesta:
 
Occasione:
Incontro su RAI1, previsto in data 3 Aprile 2006;
Destinatari
Il leader dei Partiti di Centrodestra, Presidente del Consiglio uscente Cav. Silvio BERLUSCONI ;
Il leader dei Partiti di Centrosinistra, Prof. Romano PRODI;
Argomento:
 Accusa di violazione dell'art.53 della Costituzione 
tramite le imposte Ici, Ire, Iva, Monopoli, Accise, Lotterie
per grave sospetto, a scelta
di ignoranza, egoismo, prepotenza, mafia d'alto loco,
elevati a sistema politico e di governo.
 
A soluzione della suddetta violazione ed in ossequio al terzo millennio, affinché possano essere risolti i secolari problemi della evasione, elusione e sperequazione fiscale, ove i nostri esimi interlocutori dovessero esprimere il parere di condivisione dell'accusa, ma portando a discolpa che detta violazione debba essere intesa come il male minore di fronte ad un problema intrinsecamente irrisolvibile, chiediamo loro di esprimere pubblicamente, al posto delle solite ipocrite e puerili tiritere senza capo né coda, un giudizio di  valutazione sulla seguente proposta, dettata semplicemente dal buon senso, sicuramente e definitivamente risolutiva:
In alternativa, chiediamo che ci sia concessa la possibilità, una tantum, di accedere per un periodo congruo ai mezzi di comunicazione televisiva, in orario di massimo ascolto, per proporre, con la dovuta misura, forma e competenza, direttamente all'attenzione del grande pubblico la dimostrazione matematica del paradosso generato dall'attuale sistema fiscale, che, non solo 'mette le mani nelle tasche degli italiani' in maniera subdola, ostinatamente diretta solo nella direzione della salvaguardia del patrimonio acquisito, ma lo fa addirittura in misura inversamente proporzionale alla effettiva capacità contributiva del cittadino, in barba della nostra Costituzione e ai suoi tutori, forse corresponsabili, proprio nell'aspetto più delicato del vivere civile nel consorzio umano, quello economico, il cui cattivo trattamento é causa sia di immorali piccole e grandi fortune, che di disastrose miserie.
 
Affinché possa essere più chiaro il moto di disgusto che può provocare negli animi delle persone oneste ed informate l'atteggiamento dei politici nel reperire la copertura finanziaria per la spesa pubblica indivisibile, Vi invitiamo a riflettere su uno dei tanti temi che animano il confronto politico, in vista delle elezioni del 9 aprile prossimo:
 
Dice Berlusconi, d'istinto, da uomo di azione, che ha immediata percezione dei propri grandi interessi:
 
La sinistra (ci) aumenterà le tasse sulle rendite finanziarie, sul patrimonio e sulle successioni !
 
Risponde Prodi, il 'poveraccio', dopo profonda e rumorosa riflessione, essendo anch'egli in conflitto di medi interessi:
 
Non é vero, (vi) aumenteremo solo il prelievo sulle grandi fortune !
 
Sulla questione, a nostro avviso,entrambi assumono un atteggiamento esecrabile, per i seguenti motivi:
  1. L'azione fiscale non può essere affidata all'umore della banda improvvisata, che sul momento si trova a governare, guidata dalla ferma intenzione di filtrare gli interessi del proprio elettorato nel precipuo rispetto di quelli personali, piuttosto che da ispirazione sincera di giustizia amministrativa;
  2. Non può più essere ammessa la usuale libertà discriminatoria e forza impositiva contro questa o quella forma di ricchezza, con cui il 'dominus' di turno dispone del destino patrimoniale e finanziario altrui con una leggerezza ormai inammissibile;
  3.  Pertanto, necessariamente bisogna giungere ad un equo, ragionato ed unificato regime che assoggetti l'ammontare complessivo della ricchezza, così che, come é giusto che sia, il patrimonio accumulato, trasferito per eredità, non debba essere oberato da ulteriori imposte, anche se esso sia di grande entità, ma solo da una tassa di registro per il servizio di annotazione e conservazione della modifica di titolarità,  perché avrebbe già contribuito adeguatamente ed onorevolmente, durante la sua formazione, alle spese comuni, quindi tratterebbesi di ricchezza moralmente e socialmente ineccepibile;
  4. Solo chi é consapevole che il patrimonio sia stato sempre fiscalmente favorito può concepirne un'imposta di successione come recupero tardivo, che però, non potrebbe mai compensare l'oggettiva elusione spesso goduta per lunghi decenni;
  5. Infine, se si agisse realmente in direzione della effettiva equità dei criteri adottati per la ripartizione delle spese comuni, il confronto parlamentare  si concentrerebbe solo sugli obbiettivi politici della spesa, e non sulla modalità di prelievo, con enorme vantaggio per i cittadini, perché potranno più facilmente comparare le reali intenzioni di chi vuole governare.

La nostra convinzione:

 

"Solo un sistema fiscale basato sulla tassazione della ricchezza reale

può renderne morale ed equamente impegnativo il suo esercizio

e costituire il vero fondamento di una società moderna e pacificata 

in cui

il povero accetta con maggiore serenità il suo stato,

perché sa che vivere da ricco comporta una grande sollecitudine

ed il ricco non ha paura di impoverire,

perché sa che, anche in quella condizione,

 potrà apprezzare il piacere del vivere semplice ed il valore delle piccole cose!"

 

Il nostro invito:

   

Realizziamo una società esemplare da offrire all’Europa ed al Mondo intero

partendo da un sistema fiscale onesto, che è il PRIMO dei VALORI da perseguire

consentendo così ai cittadini più facoltosi di ‘appropriarsi’ anche di un ‘ruolo esattoriale’ di primo piano
 
 

Roma, 30 Marzo 2006