I sistemi fiscali privati

La pubblicità

La pubblicità, si dice, é l'anima del commercio e, quindi, é riconosciuta universalmente come una risorsa essenziale per raggiungere i seguenti obbiettivi:

- Richiamare l'attenzione del consumatore su determinati prodotti e servizi;
- Illustrare le caratteristiche del bene offerto per favorirne la scelta.

Cosa c'é da ridire sulla pubblicità come strumento applicato all'attività commerciale?

- Rappresenta una componente del prezzo pagato dal consumatore;
- Non é una componente indispensabile;
- Non é l'unica forma per richiamare l'attenzione del consumatore;
- Può essere sostituita dalla semplice riduzione del prezzo di vendita;
- Non assicura la 'par condicio', riconosciuta, invece, nella comunicazione politica;
- Non garantisce l'affermazione del migliore rapporto qualità / prezzo per il consumatore;
- La forza del mezzo impiegato nella diffusione del messaggio può generare soggezione;
- La prevalenza di un mezzo trasmissivo sugli altri e la concentrazione di questo nelle mani di pochi operatori favorisce il monopolio o l'accordo di cartello.

La situazione sopra descritta é riassunta dalla televisione, strumento principe della promozione commerciale, che sta permettendo di realizzare una forma di arricchimento straordinario a favore dei pochi gestori televisivi, fino a consentire la configurazione di un vero e proprio...

Sistema fiscale privato

che si aggiunge proditoriamente all'effetto disastroso dell'IVA, perché si applica su tutte le offerte, concentrandosi in modo ossessivo sui beni di largo consumo.

Alla pubblicità si ricorre per sostenere e finanziare sempre più spesso iniziative di dubbio vantaggio per la società, anzi spesso deleterie, rappresentando così

- un peggioramento del livello generale dei prezzi;
- la sottrazione di attenzione pubblica;
- l'assenza di una contropartita remunerativa adeguata;
- l'indebito arricchimento dei gestori.
A questo proposito, desideriamo formulare una proposta, che ci sembra essere in sintonia con le ricorrenti dichiarazioni del Governo, il quale promette provvedimenti atti a calmierare i prezzi al consumo e dare maggiore potere di acquisto alle ridotte disponibilità finanziarie dei Consumatori.
 
A tal fine, ci sembra opportuno suggerire di aggiungere alla manovra illustrata l'intervento sotto indicato, che agisce su questa componente di costo, oggi molto diffusa ed etichettatata come 'consiglio per gli acquisti', che é presente nell'analisi di costo di quasi tutti i prodotti, peggiorandone il prezzo di vendita al pubblico. Il provvedimento auspicato é il seguente:
 
Abbassamento dei limiti di detraibilità
 dei costi relativi ai messaggi rivolti al pubblico
 tramite i vari mezzi di comunicazione
 (Giornali, Radio, Televisione)
 
Tale provvedimento può assumere una valenza particolare perché, essendo noto che esso potrebbe turbare il mondo incantato della pubblicità su cui si basa il personale benessere del Capo del Governo e, per la proprietà associativa, della maggioranza, anche se da un lato provoca qualche detrimento, dall'altro potrebbe costituire un gesto di grande comprensione e seria partecipazione al disagio che sta vivendo il Paese, a causa delle ristrettezze economiche in cui versa larga parte della popolazione.
 
Oltre al risultato politico, la riduzione (addirittura in questi momenti sarebbe meglio chiederne l'eliminazione) dei costi della comunicazione commerciale nel conto economico delle Aziende produttrici di beni e servizi offerti al pubblico genererebbe, in questa fase di eccesso di offerta rispetto alla domanda, i seguenti effetti:
 
- Minori costi in detrazione dei ricavi di vendita e, quindi, maggiore reddito imponibile per lo Stato;
- Maggiori entrate per lo Stato e, quindi, maggiori risorse da destinare alla spesa di pubblica utilità;
- Maggiore onerosità dei messaggi per le Aziende committenti e, quindi, minore domanda verso le Aziende editoriali;
- Minore domanda per le Aziende editoriali e, quindi, tariffe più basse per incentivare la trasmissione dei messaggi;
- Tariffe più basse per le Aziende committenti e, quindi, minore incidenza della pubblicità nei costi dei beni e servizi offerti;
- Minore incidenza della pubblicità dei costi dei beni e servizi offerti e, quindi, miglioramento dei relativi prezzi al pubblico.

Dunque, il provvedimento, purtroppo, non ridurrebbe la valanga dei messaggi, ma provocherebbe due vantaggi importanti (maggiore gettito fiscale e riduzione dei prezzi) da considerare come parziale contropartita ad una comunicazione martellante che sfrutta l'attenzione passiva del destinatario ed, essendo messaggio di massa, spesso non produce interesse, ma solo

Profondo Fastidio !