I Responsabili storici dello sfascio fiscale in Italia

Di seguito abbiamo indicato, in ordine ascendente di tempo e di responsabilità, tutti gli avvicendamenti di istituzioni, personaggi e partiti che, a nostro avviso, hanno portato l'Italia di oggi, a sessanta anni dall'inizio della sua storia democratica, a dover ancora sopportare governanti che si permettono l'arbitrio di trastullarsi con le modalità del prelievo fiscale, quadruplicando imposte, come nel caso delle stock-options, o imponendo aliquote stratosferiche sul reddito da lavoro dipendente o altri provvedimenti in assoluta casualità e libertà, benché gli stuoli dei legiferanti e governanti, sulla carta, sembrano essere stati sempre composti da teste lucide, grondanti di sapienza , saggezza, onorificenze ed esperienze pluridecennali nella gestione della cosa pubblica.

I signori sotto menzionati, specialmente quelli di oggi, testimoni dell'attuale sfascio del sistema impositivo, non hanno voluto capire né forse mai capiranno, per interesse personale o handicap formativo, che il sistema fiscale basato principalmente sul reddito può essere in qualche modo ammesso solo in momenti difficili, come nel nostro dopoguerra, in cui l'economia del Paese era ridotta ai minimi termini ed era necessario ricostruire sicurezza e stabilità, ma é assolutamente inadatto e paradossale adesso che la vita politica, sociale ed economica dell'Italia é ritornata a regime, perché questo tipo di fiscalità, perpetuando la protezione del patrimonio, produce fenomeni abnormi che ne falsano la corretta partecipazione alla copertura delle spese comuni e sono motivo di  distorsione del mercato finanziario, favorendo investimenti speculativi e parassitari, a scapito dell'indispensabile sostegno verso i vitali processi della produzione.

Ai giorni nostri é più che mai urgente estendere anche al fisco le regole del mercato per rendere moderno,  efficiente, razionale ed economico l'attuale rapporto di tipo confessionale tra Stato e Cittadino nell'esercizio dell'imposizione fiscale ed eliminare la pletora di intermediari ed imposte come Ici, Iva, Ires, Irpef, Monopoli, Accise, Lotterie.

Per raggiungere questo assetto riteniamo che siano necessarie e condivisibili, con menti scevre da pregiudizi atavici, le seguenti modifiche all'ordinamento vigente:

  1. Sottrarre, innanzitutto, al Parlamento la potestà di legiferare sulle modalità del prelievo fiscale, le quali debbono essere fissate una volta per tutte e rimanere immutabili al mutare di maggioranze e governi;

  2. Assegnare ad un Ente tecnico, esterno alla politica, il compito di organizzare un sistema strettamente contabile-amministrativo che rilevi la distribuzione nominativa della ricchezza patrimoniale, mobiliare ed immobiliare, e, mediante la istituzione della Borsa dei cespiti fiscali (BCF), realizzi l'imperativa pubblicità a tutte le operazioni di costituzione, trasferimento a qualsiasi titolo, distruzione o cessazione di tali elementi, autorizzando offerte pubbliche di acquisto per cespiti risultanti imputati a valori inferiori a quelli di mercato;

  3. Abbandonare il riferimento ai redditi di qualsiasi origine, come imponibile fiscale, per la connaturata difficoltà di rilevazione, specialmente per quelli più elevati;

  4. Esentare da imposte i trasferimenti a qualsiasi titolo di beni patrimoniali, mobili ed immobili, e la ricchezza finanziaria, perché essa costituisce la linfa vitale per la economia di un Paese, a cui bisogna assicurare la circolazione più leggera possibile;

  5. Rendere rigoroso ed efficiente il controllo della congruità delle operazioni che prevedono esportazioni di beni e capitali verso l'estero;

  6. Utilizzare i valori di borsa, già disponibili, per l'imposizione fiscale delle aziende quotate, e l'attivo patrimoniale ai valori di mercato, escludendo i valori finanziari e di funzionamento, per quelle non quotate (terreni, fabbricati, stabilimenti, impianti, attrezzature, arredi, concessioni e brevetti in uso);

  7. Liberare i rapporti di lavoro da qualsiasi onere aggiuntivo alla retribuzione spettante per il lavoro effettivo svolto, evitando di far gravare direttamente sui beni e servizi al consumo imposte che sarebbe più ragionevole far regolare al lavoratore in base alla sua capacità contributiva complessiva, e trattamenti previdenziali, invitando i legislatori a voler considerare il prestatore d'opera come persona adulta, capace di saper scegliere la strategia migliore per assicurarsi autonomamente il futuro più consono alle proprie esigenze, anche in assenza di tutori politici, interessati alla gestione dei fondi relativi;

  8. Potenziare gli ammortizzatori sociali per sollevare le aziende, pubbliche e private, da oneri impropri, come il  dover assicurare sicurezza e stabilità ai lavoratori dipendenti, essendo questa una cristiana aspirazione che, spesso, però, va al di là dei naturali obiettivi di economia, redditività e salvaguardia degli investimenti effettuati;

  9. Procedere alla ripartizione della spesa definita dal Parlamento mediante l'applicazione di un'unica imposta annuale con una aliquota uguale per tutti, neppure progressiva per eliminare qualsiasi residuo di incertezza o libertà politica, definita dal rapporto:
Imposta annuale sulla capacità contributiva (I.A.C.C)
=
Ammontare del preventivo di spesa pubblica (P.S.P.)
 /
Ammontare della ricchezza patrimoniale nazionale (R.P.N.).
 
Dai primi elementi di una indagine in corso sulla ricchezza patrimoniale italiana, mobiliare ed immobiliare, al valore reale di mercato, che sta progredendo tra mille difficoltà e resistenze, perché richiede la disponibilità di dati mai richiesti o ritenuti necessari da legislatori e governanti, sembra che questa possa attestarsi oltre l'astronomica cifra di
 
100 mila miliardi di euro !!!
consentendo di ipotizzare:
Ecco l'elenco dei responsabili storici del fisco medievale , ancora in auge nel terzo millennio, in  ITALIA :
 
Periodo Presidente della Repubblica Nome del Governo Presidente del Consiglio Partito Coalizione
Ia LEGISLATURA          
23 maggio 1948 - 14 gennaio 1950 Luigi Einaudi Governo De Gasperi V Alcide De Gasperi DC DC-PSLI-PRI-PLI
27 gennaio 1950 - 19 luglio 1951 Luigi Einaudi[ Governo De Gasperi VI Alcide De Gasperi DC DC-PSLI-PRI
26 luglio 1951 - 7 luglio 1953 Luigi Einaudi Governo De Gasperi VII Alcide De Gasperi DC DC-PRI
IIa LEGISLATURA          
16 luglio 1953 - 2 agosto 1953 Luigi Einaudi Governo De Gasperi VIII Alcide De Gasperi DC DC
17 agosto 1953 - 12 gennaio 1954 Luigi Einaudi Governo Pella Giuseppe Pella DC DC
18 gennaio 1954 - 8 febbraio 1954 Luigi Einaudi Governo Fanfani I Amintore Fanfani DC DC
10 febbraio 1954 - 2 luglio 1955 Luigi Einaudi Governo Scelba Mario Scelba DC DC-PSDI-PLI
6 luglio 1955 - 15 maggio 1957 Luigi Einaudi Giovanni Gronchi  Governo Segni I Antonio Segni DC DC-PSDI-PLI
19 maggio 1957 - 1 luglio 1958 Giovanni Gronchi   Governo Zoli Adone Zoli DC DC
IIIa LEGISLATURA          
1 luglio 1958 - 15 febbraio 1959 Giovanni Gronchi  Governo Fanfani II Amintore Fanfani DC DC-PSDI
15 febbraio 1959 - 23 marzo 1960 Giovanni Gronchi   Governo Segni II Antonio Segni DC DC
25 marzo 1960 - 26 luglio 1960 Giovanni Gronchi   Governo Tambroni Fernando Tambroni DC DC
26 luglio 1960 - 21 febbraio 1962 Giovanni Gronchi  Governo Fanfani III Amintore Fanfani DC DC
21 febbraio 1962 - 21 giugno 1963 Giovanni Gronchi Antonio Segni Governo Fanfani IV Amintore Fanfani DC DC-PSDI-PRI
IVa LEGISLATURA          
21 giugno 1963 - 4 dicembre 1963 Antonio Segni Governo Leone I Giovanni Leone DC DC
4 dicembre 1963 - 22 luglio 1964 Antonio Segni Governo Moro I Aldo Moro DC DC-PSI-PSDI-PRI
22 luglio 1964 - 23 febbraio 1966 Antonio Segni Giuseppe Saragat Governo Moro II Aldo Moro DC DC-PSI-PSDI-PRI
23 febbraio 1966 - 24 giugno 1968 Giuseppe Saragat Governo Moro III Aldo Moro DC DC-PSI-PSDI-(dal 30 ottobre 1966 Partito Socialista PSI-PSDI Unificati)-PRI
Va LEGISLATURA          
24 giugno 1968 - 12 dicembre 1968 Giuseppe Saragat Governo Leone II Giovanni Leone DC DC
12 dicembre 1968 - 5 agosto 1969 Giuseppe Saragat Governo Rumor I Mariano Rumor DC DC-PSI-PRI-(dal 5 Luglio 1969 Partito Socialista Unitario(cioè PSDI))
5 agosto 1969 - 23 marzo 1970 Giuseppe Saragat Governo Rumor II Mariano Rumor DC DC
27 marzo 1970 - 6 agosto 1970 Giuseppe Saragat Governo Rumor III Mariano Rumor DC DC-PSI-PSU-PRI
6 agosto 1970 - 17 febbraio 1972 Giuseppe Saragat Giovanni Leone Governo Colombo Emilio Colombo DC DC-PSI-PSDI-PRI
17 febbraio 1972 - 26 giugno 1972 Giovanni Leone Governo Andreotti I Giulio Andreotti DC DC
VIa LEGISLATURA          
26 luglio 1972 - 7 luglio 1973 Giovanni Leone Governo Andreotti II Giulio Andreotti DC DC-PSDI-PLI
7 luglio 1973 - 14 marzo 1974 Giovanni Leone Governo Rumor IV Mariano Rumor DC DC-PSI-PSDI-PRI
14 marzo 1974 - 23 novembre 1974 Giovanni Leone Governo Rumor V Mariano Rumor DC DC-PSI-PSDI
23 novembre 1974 - 12 febbraio 1976 Giovanni Leone Governo Moro IV Aldo Moro DC DC-PRI
12 febbraio 1976 - 29 luglio 1976 Giovanni Leone Governo Moro V Aldo Moro DC DC
VIIa LEGISLATURA          
29 luglio 1976 - 11 marzo 1978 Giovanni Leone Governo Andreotti III Giulio Andreotti DC DC
11 marzo 1978 - 20 marzo 1979 Giovanni Leone Alessandro Pertini Governo Andreotti IV Giulio Andreotti DC DC
20 marzo 1979 - 4 agosto 1979 Alessandro Pertini   Governo Andreotti V Giulio Andreotti DC DC-PSDI-PRI
VIIIa LEGISLATURA          
4 agosto 1979 - 4 aprile 1980 Alessandro Pertini Governo Cossiga I Francesco Cossiga DC DC-PSDI-PLI
4 aprile 1980 - 18 ottobre 1980 Alessandro Pertini Governo Cossiga II Francesco Cossiga DC DC-PSI-PLI
18 ottobre 1980 - 26 giugno 1981 Alessandro Pertini Governo Forlani Arnaldo Forlani DC DC-PSI-PSDI-PRI
28 giugno 1981 - 23 agosto 1982 Alessandro Pertini Governo Spadolini I Giovanni Spadolini PRI DC-PSI-PSDI-PLI-PRI
23 agosto 1982 - 1 dicembre 1982 Alessandro Pertini Governo Spadolini II Giovanni Spadolini PRI DC-PSI-PSDI-PLI-PRI
1 dicembre 1982 - 4 agosto 1983 Alessandro Pertini Governo Fanfani V Amintore Fanfani DC DC-PSI-PSDI-PLI
IXa LEGISLATURA          
4 agosto 1983 - 1 agosto 1986 Alessandro Pertini Francesco Cossiga Governo Craxi I Bettino Craxi PSI DC-PSI-PSDI-PLI-PRI
1 agosto 1986 - 17 aprile 1987 Francesco Cossiga Governo Craxi II Bettino Craxi PSI DC-PSI-PSDI-PLI-PRI
17 aprile 1987 - 28 luglio 1987 Francesco Cossiga Governo Fanfani VI Amintore Fanfani DC DC
Xa LEGISLATURA          
28 luglio 1987 - 13 aprile 1988 Francesco Cossiga Governo Goria Giovanni Goria DC DC-PSI-PSDI-PLI-PRI
13 aprile 1988 - 22 luglio 1989 Francesco Cossiga Governo De Mita Ciriaco De Mita DC DC-PSI-PSDI-PLI-PRI
22 luglio 1989 - 12 aprile 1991 Francesco Cossiga Governo Andreotti VI Giulio Andreotti DC DC-PSI-PSDI-PLI-PRI
12 aprile 1991 - 28 giugno 1992 Francesco Cossiga Governo Andreotti VII Giulio Andreotti DC DC-PSI-PSDI-PLI
XIa LEGISLATURA          
28 giugno 1992 - 28 aprile 1993 Oscar Luigi Scalfaro Governo Amato I Giuliano Amato PSI DC-PSI-PSDI-PLI
28 aprile 1993 - 10 maggio 1994 Oscar Luigi Scalfaro Governo Ciampi Carlo Azeglio Ciampi tecnico DC-PSI-PSDI-PLI
XIIa LEGISLATURA          
10 maggio 1994 - 17 gennaio 1995 Oscar Luigi Scalfaro Governo Berlusconi I Silvio Berlusconi Forza Italia Polo delle Libertà/Polo del Buon Governo
17 gennaio 1995 - 17 maggio 1996 Oscar Luigi Scalfaro Governo Dini Lamberto Dini tecnico  
XIIIa LEGISLATURA          
17 maggio 1996 - 21 ottobre 1998 Oscar Luigi Scalfaro Governo Prodi I Romano Prodi Ulivo Ulivo
21 ottobre 1998 - 22 dicembre 1999 Oscar Luigi Scalfaro

Carlo Azeglio Ciampi

Governo D'Alema I Massimo D'Alema DS Ulivo
22 dicembre 1999 - 25 aprile 2000 Carlo Azeglio Ciampi Governo D'Alema II Massimo D'Alema DS Ulivo
25 aprile 2000 - 11 giugno 2001 Carlo Azeglio Ciampi Governo Amato II Giuliano Amato Ulivo Ulivo
XIVa LEGISLATURA          
11 giugno 2001 - 23 aprile 2005 Carlo Azeglio Ciampi Governo Berlusconi II Silvio Berlusconi Forza Italia Casa delle Libertà
23 aprile 2005 - 17 maggio 2006 Carlo Azeglio Ciampi Governo Berlusconi III Silvio Berlusconi Forza Italia Casa delle Libertà
XVa LEGISLATURA          
17 maggio 2006 - Giorgio Napolitano Governo Prodi II Romano Prodi Ulivo L'Unione
 
(Il colore, dal nero al rosso sangue, indica la progressione della responsabilità di legislatori ed amministratori)

Tutte le personalità incluse nelle istituzioni in elenco, con particolare riferimento ai Presidenti della Repubblica a cui l'art.74 della Costituzione dà la potestà di richiedere chiarimenti ed approfondimenti sulla correttezza delle leggi da promulgare, sono colpevoli di avere agito, nell'ambito del prelievo fiscale, sempre a favore del ceto medio-alto di appartenenza, pertanto siamo convinti che, almeno per la legge del contrappasso, visto che non valgono denunce alle procure della repubblica, né gli esposti al C.S.M. che si ritrae dalle sue responsabilità, definendo incensurabili i delitti permessi dalla giurisdizione vigente, anche se riguardanti lesione di diritti oggettivi come la ordinaria aspettativa di equità nei conti, siano (per i soggetti già passati a miglior vita) o saranno (per quelli ancora viventi)  condannati nell'aldilà a scontare la pena di servire umilmente ed onestamente, insieme ai componenti la magistratura dalle sbandierate pretese di indipendenza, il prossimo più debole, che sulla terra hanno stolidamente tiranneggiato, offrendogli aiuti apparenti dopo averlo massacrato di imposte subdole ed ipocrite!

Un motivo di riflessione:
 
Un Cittadino che ha entrate per 7.500 euro, ha reddito imponibile zero, ma paga sui consumi, comprese le accise sui trasporti pubblici e le lotterie offerte paternamente dallo Stato quasi esclusivamente per quelli come lui, anche in forma istantanea, circa 1.500 euro; pertanto, volendo calcolare la pressione fiscale subita é uguale a:
 
Imposte per 1.500 euro / Zero Imponibile = .... una infinita vigliaccheria  !
 
 
Segreteria di Hominibus, movimento di opinione a sostegno di
D.D.T. - La Democrazia di Tutti
 

La nostra convinzione:

 "Solo un sistema fiscale basato sulla tassazione della ricchezza reale

può rendere morale ed equamente impegnativo il suo esercizio

e costituire il vero fondamento di una società moderna e pacificata

in cui

il povero accetta con maggiore serenità il suo stato,

perché sa che vivere da ricco comporta una grande sollecitudine

ed il ricco non ha paura di impoverire,

perché sa che potrà apprezzare il piacere del vivere semplice ed il valore delle piccole cose!"

 

La nostra terza via, tra capitalismo e comunismo:

"Uno Stato liberale che incentivi e sostenga l’iniziativa privata

in un sistema fiscale di tipo patrimoniale, 

connubio naturale per mediare interesse pubblico e privato

e liberare da ipocrisia il rapporto tra amministratori ed amministrati"

 

Roma, 11 Ottobre 2006